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Italiani e sloveni dialoghino (Il Piccolo 16 apr)

LETTERE

Sono convinto che incontri e confronti tra le associazioni slovene e quelle degli esuli sui temi di interesse comune, analizzati recentemente a Gorizia e come a Trieste, sono iniziative lodevoli. Forse, qualche singola personalità, e lo dico rispettosamente, ha dimenticato che il mondo è cambiato. Che tutti leggono, si informano, si parlano e desiderano cambiamenti, giudicano e infine, bene o male, ma autonomamente e senza condizionamenti, decidono. Che oggi, tutto è molto più complicato e che, certo, è giusto e corretto, ricordare il passato. Ma è assurdo e illogico, insistere ossessivamente sulle colpe, sui meriti e sui demeriti del passato, degli uni o degli altri. Che le polemiche non aiutano a migliorare il mondo e neppure serve la pretesa di avere l’esclusiva delle verità in tasca. Che in momenti difficili, come quelli odierni, emergono le qualità delle istituzioni e delle persone, l’intuito e la capacità di cogliere il momento giusto di proporre collaborazione e ragionevoli soluzioni. Infine, credo nel supporto delle associazioni ed degli organismi pubblici formati da un giusto equilibrio tra giovani preparati con idee nuove e anziani (l’età non conta) saggi e competenti. E se aspirano a essere un modello o rappresentare qualcosa o qualcuno, devono essere rispettosi, tutti, sempre e specialmente oggi, delle idee altrui e proporre non solo ideologia, ma anche cose concrete.

Bruno Budal, Gorizia

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