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Italia e Slovenia puntano alla unione politica dell’Europa (La Voce del Popolo 11 lug)

Una prospettiva luminosa nelle relazioni bilaterali che si inseriscono in un quadro di ampia collaborazione nell’area dei Balcani occidentali e del comune impegno che contraddistingue l’azione nel contesto dell’Unione europea e della comunità internazionale. È questo il clima nel quale si svolge la prima visita di Stato del presidente italiano, Giorgio Napolitano, nella Repubblica di Slovenia. Una visita che, su invito del presidente sloveno Danilo Türk, porta tra oggi e domani il Capo dello Stato italiano a Brdo presso Kranj e a Lubiana, dove l’agenda degli appuntamenti è di altissimo livello. La prima visita di Stato, abbiamo ricordato, ma non la prima visita. Tutt’altro: un punto di arrivo di una fitta serie di incontri precedenti. Il dialogo tra Napolitano e Türk è infatti ben consolidato, e soprattutto continuo.

 

Tantissime le occasioni di incontro che hanno preceduto quella di ieri mattina nel Castello di Brdo. Alcune di altissima valenza, non soltanto politica. Basti pensare agli appuntamenti ricordati in conferenza stampa, al termine dei colloqui riservati, dagli stessi presidenti: il concerto diretto a Trieste dal Maestro Riccardo Muti il 13 luglio 2010, al quale partecipò anche il Capo dello Stato croato, Ivo Josipović, come sottolineato da Napolitano; la visita di Stato del presidente sloveno in Italia un anno e mezzo fa, la partecipazione di Napolitano alle celebrazioni del 20.esimo anniversario della statalità slovena e di Türk a quelle per il 150.esimo dell’Unità d’Italia…

 

Momenti importanti che testimoniano la solidità di un rapporto bilaterale tra due Paesi contermini, tra due Stati amici che insieme scrivono una pagina nuova delle terre che tanto hanno in comune e che il passato ha segnato con ferite dolorose, superate anche grazie alla comune volontà di contribuire alla costruzione di un futuro di pace e di collaborazione nell’area sempre più inserita nel contesto comunitario. Fondamentali in questo senso i gesti simbolici che testimoniano questa volontà e che hanno consentito di contestualizzare il dialogo in un clima, definito dal presidente Napolitano, “di amicizia e dimestichezza”, determinato da quello che oramai comunemente viene definito “lo spirito di Trieste”, che a Pola il 3 settembre, lo ha ricordato il Capo dello Stato italiano, ha visto nell’Arena un nuovo importante capitolo con la lettura della dichiarazione congiunta italo-croata.

 

Una visita di Stato, quindi, nel corso della quale i due presidenti hanno avuto tanti motivi per dichiararsi soddisfatti dei passi avanti compiuti lungo un cammino che vuole lasciarsi alle spalle i condizionamenti del passato per dedicarsi alla costruzione di un’Europa che non parla soltanto di economia, ma riprende la sua idea originaria datata anni ‘50. La volontà è quella di “allargare lo sguardo e individuare le risposte più adatte a dare vita a una unione politica vera e propria dell’UE”, ha detto Napolitano, ricollegandosi al concetto espresso da Türk. Il presidente sloveno ha auspicato infatti “più Europa”: un obiettivo che non può essere raggiunto senza pensare a “un sistema fiscale integrato, un sistema finanziario comune, a una politica economica coordinata e ai meccanismi che daranno piena legittimità alle istituzioni europee”.

 

Importante è stato dunque lo spazio dedicato all’Europa, al suo futuro e ai percorsi integrativi nel corso dei colloqui, sia in quelli tra i due Capi di Stato, sia durante l’incontro tra le rispettive delegazioni, delle quali fanno parte anche i ministri degli Affari Esteri, Giulio Terzi di Sant’Agata e Karl Erjavec, affiancati entrambi dagli Ambasciatori italiano a Lubiana, Rossella Franchini Sherifis, e sloveno a Roma, Iztok Mirošič.

 

Altrettanta attenzione, come annunciato, anche per l’altro argomento che lega saldamente Roma e Lubiana: le rispettive minoranze. “Lo status delle etnie è una misura della qualità dei rapporti tra gli Stati”, ha affermato il presidente Danilo Türk introducendo l’argomento. “Gli importanti risultati conseguiti su questo piano sono di grandissima importanza, prova ne è che la Slovenia ha deciso di non ridurre i mezzi destinati alla Comunità Nazionale Italiana nemmeno in questo momento contraddistinto dalla crisi finanziaria. D’altra parte, gli obiettivi raggiunti in fatto di tutela e di finanziamenti assicurati dal governo italiano e dalla Regione FVG alla minoranza slovena in Italia ci fanno ben sperare circa la possibilità di addivenire a soluzioni altrettanto buone anche su altri temi comuni che ci troviamo ad affrontare. Naturalmente, il lavoro da fare è ancora tanto. I passi avanti e i progetti innovativi però non mancano“, ha detto Türk, ricordando in questo contesto il progetto UE “Jezik-Lingua” portato avanti congiuntamente dalle due comunità nazionali.

 

L’innalzamento della qualità dei rapporti a livello politico, quindi, porta anche al conseguimento di risultati molto pratici e quotidiani che si riflettono sulla vita delle persone in generale e delle minoranze in particolare. Le etnie infatti in un contesto positivo e costruttivo possono finalmente assumere il proprio ruolo naturale, che è quello di “ricchezza culturale”, e svolgere a 360 gradi la propria attività di vettore di collegamento tra due realtà statuali e territoriali che tanto hanno in comune.

 

Un pensiero espresso in termini molto chiari dal presidente Türk, che ha parlato di una “giusta considerazione e rispetto dell’importante ruolo che le etnie hanno per la società” e che il presidente Napolitano ha ripreso, condividendolo in pieno. “Sono profondamente convinto che ampi sforzi vadano profusi non soltanto a tutela delle minoranze, ma anche per valorizzare il loro apporto alla vita delle comunità. Un impegno politico e finanziario – ha aggiunto – che va rinnovato di continuo, anche alla luce delle difficoltà note. In questo quadro condizionato, almeno per quanto riguarda l’Italia, dallo sviluppo degli avvenimenti faremo di tutto – ha concluso Giorgio Napolitano, che oggi incontrerà una delegazione della CNI della quale faranno parte il deputato della nostra etnia alla Camera di Stato, i vertici dell’UI e delle CAN -, perché l’impegno verso le minoranze sia preservato come indispensabile“. Al Pranzo di Stato offerto a Napolitano al Castello di Brdo da Türk è stato invitato pure il presidente della Giunta esecutiva dell’Unione Italiana, Maurizio Tremul. Si è trattato sicuramente di un grande riconoscimento all’UI.

 

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