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Istria, il peggior disastro degli ultimi 20 anni (Il Piccolo 11 ago)

POLA La più violenta ondata di maltempo che ha colpito l’Istria negli ultimi 20 anni. Scene apocalittiche a Cittanova e nei campi di Castellier, a Visinada e Visignano (nell’entroterra parentino) dove le colture di viti, girasoli e pomodori sono state letteralmente mitragliate dalla grandinata. Unica consolazione: nessun ferito. Una fortunata e fortuita casualità, infatti, ha tenuto conto della furia degli elementi di quel maledetto venerdì sera.

Stando ai pescatori, la tramontana ha soffiato a 200 chilometri all’ora, con epicentro del nubifragio nella località di Cittanova dove è stata subito formata un’unità di crisi diretta dal sindaco italiano Anteo Milos, con il compito di ripristinare la situazione. La prima preoccupazione è stata legata alla rimozione dei pesanti rami e degli alberi, soprattutto pini, caduti sulle automobili, sulle case e nei parchi. Numerosi pini secolari, dietro il Lapidario e il cimitero vecchio, dovranno inoltre essere abbattuti poiché rappresentano una minaccia per l’incolumità della gente, visti i gravi danni subiti. Purtroppo, senza queste conifere, risulterà modificata una delle più belle vedute di Cittanova che ha fatto il giro del mondo sui pieghevoli pubblicitari.

Il sindaco, comunque, annuncia che ben presto saranno messe a dimora altre piantine. Milos ha già avviato la stima dei danni in base alla quale sarà decisa la proclamazione dello stato di calamità naturale che farà scattare i meccanismi degli indennizzi.

Scene di terrore e panico si sono avute nel vicino campeggio Sirena dove una famiglia di turisti sloveni se l’è vista davvero brutta: appena il vento si è fatto minaccioso, hanno tentato di tenere salda con le mani la loro tenda. La tramontana, però, è stata più forte del loro impegno e ha fatto cadere un pino di grandi dimensioni sulla loro Kangoo parcheggiata lì vicino. Dal campeggio si è poi verificato un fuggi-fuggi generale verso la reception che offriva maggiore protezione. Tutti gli ospiti sono stati quindi alloggiati nel vicino albergo «Maestral».
Numerosi viticoltori delle zone di Visinada e Castellier, inoltre, non dovranno neanche recarsi a vendemmiare: la tempesta ha portato via quasi tutto il loro raccolto. Eligio Pilato del villaggio di Lasici, a conti fatti, può addirittura ritenersi soddisfatto. Il danno subito dal suo vigneto, infatti, è «solo» del 20% che, tra l’altro, sarà coperto dall’assicurazione. «Però – dice Pilato – non ci sarà alcun risarcimento per le viti giovani che non daranno frutti neppure il prossimo anno». Danni ingenti, inoltre, sono stati constatati anche agli oliveti.

Oltre che nei campi, tuttavia, gravi conseguenze sono state registrate anche nei porti. A Zambrattia è affondato un motoscafo ieri recuperato; a Cittanova si sono incagliate quattro barche a vela; a Parenzo è andato a picco uno yacht e a Rovigno si è verificato un incagliamento. Numerose anche le denunce per danni minori alle imbarcazioni. E, come se non bastasse, il forte vento ha spinto sulla costa di Salvore i residui della chiazza di masout apparsa giovedì sera nel mare dinanzi a Cittanova. Grumi oleosi di catrame hanno invaso un chilometro di spiaggia: dal faro di Salvore in direzione di Borosia.Il sindaco di Umago, Vlado Kraljevic, ha già istituito un comando di crisi per la rimozione delle macchie nere. Alle operazioni hanno aderito anche una trentina di pompieri e i dipendenti della Capitaneria di porto. (p.r.)

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