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Intossicazione da cozze: confermata provenienza Trieste (Ansa 21 set)

(ANSA) – TORINO, 21 SET – E' confermata, almeno fino a questo momento, l'ipotesi che le cozze all'origine dei numerosi casi di intossicazione provengano dalla zona di Trieste. L'inchiesta aperta dal pool del procuratore aggiunto di Torino, Raffaele Guariniello, sembra ormai incanalata in un solco certo. ''Stiamo dirigendo tutte le indagini sulla zona di Trieste – conferma il magistrato – in quanto la tracciabilita' degli alimenti ha messo in luce che, anche se i mitili vivi sono stati commercializzati da varie ditte, tutti sono provenienti da quella zona. L'ipotesi formulata ieri ha trovato conferma. Stiamo lavorando per capire se vi siano e di chi siano le responsabilita'''. (ANSA).

(ANSA) – AOSTA, 21 SET – Sono 12 i pazienti che si sono rivolti fino alla scorsa notte al pronto soccorso dell'Ospedale Parini di Aosta a causa dei sintomi di intossicazione per aver mangiato cozze acquistate, nel fine settimana, all'Ipermercato Gros Cidac di Aosta. La partita rimanente di molluschi, proveniente da Trieste e contaminata da una biotossina algale, e' stata in parte ritirata dal commercio e i clienti sono stati contattati dall'esercizio commerciale tramite i dati contenuti nella carta fedelta'. ''L'intossicazione – ha spiegato Massimo pesenti, direttore del Pronto soccorso di Aosta – non e' pericolosa e dovrebbe risolversi autonomamente''. Analoghi casi sono stati registrati in varie regioni italiane. (ANSA).

(ANSA) – TRIESTE, 21 SET – I Carabinieri del Nas di Udine e l'Azienda sanitaria di Trieste sono al lavoro per arrivare a definire una mappa che elenchi i mercati di tutta Italia in cui sono state distribuite le cozze coltivate nel golfo giuliano e all'origine di numerosi casi di intossicazione registrati negli ultimi giorni. Domani – secondo quanto si e' appreso in serata a Trieste dal responsabile dell'Unita' operativa veterinaria igiene dell'Azienda sanitaria Maurizio Cocevari – sara' definita tutta la tracciabilita' dei molluschi cresciuti nelle acque del golfo giuliano in cui si e' registrata la presenza della biotossina Dsp. (ANSA).

(ANSA) – TRIESTE, 21 SET – Sono ancora chiuse, e lo rimarranno fino agli esiti degli esami sulle acque, le miticolture del golfo di Trieste, da cui sono partiti alcuni molluschi che sarebbero all'origine di intossicazioni in varie zone d'Italia. Lo si e' appreso in serata dal responsabile dell'Unita' operativa veterinaria igiene dell'Azienda sanitaria di Trieste, Maurizio Cocevari. I risultati degli esami, effettuati tra ieri ed oggi su tutta l'ampiezza del golfo, arriveranno tra domani e giovedi'. (ANSA).

(ANSA) – ASTI, 21 SET – Anche ad Asti le cozze hanno provocato ricoveri sia al ''Cardinal Massaia'' sia al ''Santo Spirito'' di Nizza Monferrato. Complessivamente tra ieri sera e questa mattina sono 7 gli astigiani ricoverati che hanno denunciato acuti dolori addominali per avere mangiato cozze. Due che erano stati ricoverati ieri sera all'ospedale di Asti sono gia' stati dimessi nel pomeriggio di oggi. Sul fatto si stanno interessando i carabinieri del NAS. I militari dell'Arma pero' non hanno potuto fare sequestri, perche' nei supermercati dove erano stati fatti gli acquisti non c'erano piu' cozze. (ANSA).

MITICOLTORI, STRANO PROBLEMI SOLO IN PIEMONTE; DANNO D'IMMAGINE (ANSA) – TRIESTE, 21 SET – Nei giorni dal 12 al 16 settembre, prima che l'Azienda sanitaria imponesse la chiusura delle miticolture del golfo di Trieste, i miticoltori hanno pescato e smerciato sul mercato di tutta Italia circa mille quintali di molluschi. Lo ha riferito in serata un portavoce del Consorzio giuliano maricoltori (Cogiumar), che riunisce le imprese impegnate in questo settore a Trieste. I miticoltori hanno spiegato che il prodotto coltivato nel periodo e' stato venduto, come consuetudine, a due grandi centri dello smercio, che si trovano a Chioggia (Venezia) e Goro (Ferrara), che poi distribuiscono i molluschi in tutta Italia e direttamente ad alcuni commercianti della Puglia. Secondo i maricoltori, e' strano che solo la merce andata in Piemonte o nel Nord Ovest abbia creato problemi. Dopo aver ricordato di aver compiuto delle analisi sulla merce, che non avevano evidenziato alcun problema, il Consorzio dai maricoltori ha lamentato i danni d'immagine dovuti alla vicenda per il comparto locale. (ANSA).

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