In ricordo di Mirella Loik

31.10.2025 – La nostra conoscenza risale al lontanissimo 1980: i nostri figli si sono trovati nella stessa classe in prima media.

Ci salutavamo, ci fermavamo a chiacchierare e, mai, Mirella si è rivelata come figlia del grande Loik.

Si parlava di professori, di compiti, di eventuali problemi dei figli, del più e del meno.

Anche allora era di una semplicità estrema, non aveva mai detto a nessuno di essere una professoressa del Politecnico di Milano.

E non ci siamo mai rivelate per quello che in effetti eravamo, oltre ad essere le mamme dei nostri due figli: persone con profonde radici comuni.

Lo abbiamo scoperto tanti e tanti anni dopo.

Come spesso avviene per caso, in occasione del Convegno che stavo organizzando su Nereo Rocco.

Ed allora, da conoscenza quasi superficiale, è diventata una buona amicizia basata su una grande stima reciproca.

Oramai i nostri figli si erano persi, il suo Andrea in Sud Africa, il mio Andrea in giro per l’Italia.

Per il convegno Rocco mi ha aperto le porte del vecchio glorioso Torino, dei tempi di Nereo Rocco. È così che ho conosciuto persone felici di aiutarmi, di venire a Milano per parlare del “Paron”.

Lo devo a lei.

Dal momento in cui ci siamo ritrovate, dopo quasi quarant’anni, è stato un dialogo continuo su suo padre, sulla sua vita, su Andrea, sul marito che non stava bene.

Ci chiamavamo: hai cinque minuti? E i cinque minuti diventavano almeno un’ora. Toccando gli argomenti più vari.

Ricordi, confidenze, episodi della sua vita.

Sempre felice ad ogni raro ritorno del figlio dal Sud Africa di cui andava tanto fiera.

Avevamo deciso di presentare il libro su suo padre “Mio papà, Ezio Loik”, ma non siamo mai riuscite ad accordarci su una data.

Ho saputo della sua malattia alcuni giorni fa da conoscenti comuni di Cernusco sul Naviglio dove abito.

E dove veniva una volta all’anno per festeggiare una signora ultracentenaria, grande tifosa del vecchio Torino.

Ci siamo scambiate l’ultimo messaggio a metà settembre, poi silenzio.

Ora sarà vicino al suo giovane papà e alla sua vecchia mamma e racconterà… racconterà come piaceva tanto a lei, passando con leggerezza da un argomento all’altro.

La notizia inaspettata della sua malattia, “Le restano pochi giorni” mi ha tramortita.

Abbiamo perso una persona semplice e ricca di esperienze familiari e lavorative, che ha voluto onorare e mantenere vivo il ricordo di suo padre, fiumano, con forza.

Ho perso un’amica.

Anna Maria Crasti

Vicepresidente del Comitato provinciale di Milano dell’Associazione Nazionale Venezia Giulia e Dalmazia 

Il Presidente Urbano Cairo e tutto il Torino Football Club sono vicini con affetto alla famiglia Loik nel ricordo di Mirella Loik, figlia unica dell’indimenticato Campionissimo del Grande Torino, Ezio Loik.

Architetta, ricercatrice di Storia dell’Architettura Contemporanea e professoressa presso il Politecnico di Milano, ha anche mantenuto viva la memoria del papà tramite pubblicazioni e incontri.

Al marito, ai figli, ai parenti e ai tantissimi amici il cordoglio e l’abbraccio del mondo granata.

Mirella Loik era socio onorario dell’ANVGD Torino
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