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Il saluto di Formigoni all’ANVGD

Riportiamo integralmente l'intervento del Presidente della Regione Lombardia, Roberto Formigoni, in occasione della premiazione del concorso per le scuole dedicato al Giorno del Ricordo, tenuto a Milano lo scorso 10 febbraio. Era presente anche la Presidente della Consulta ANVGD della Lombardia, Sissy Corsi.

 

Rivolgo il mio saluto al presidente del Consiglio regionale, Giulio De Capitani, agli assessori, ai consiglieri, alle autorità civili, militari e religiose, ai sindaci; all’Associazione Nazionale Venezia Giulia e Dalmazia, ai sindacati e a tutti gli allievi delle scuole elementari e medie qui riuniti. Desidero innanzitutto ringraziarvi per la vostra significativa partecipazione a questa cerimonia, che abbiamo voluto istituire con la legge regionale 2/2008 come importante occasione di ricordo pubblico e di condivisione. Lo dobbiamo innanzitutto a coloro che qui onoriamo, ricordando il loro estremo sacrificio. A distanza di oltre mezzo secolo il martirio delle foibe e l’esodo giuliano-dalmata-istriano pesa ancora sulla coscienza civile italiana, che non può e non deve dimenticare questa tragedia dalle dimensioni inumane. Come ricorda il grande scrittore triestino Claudio Magris «è giusto che si parli di quella pagina terribile, che si conosca e si sappia la storia delle foibe e che le vittime vengano tenute sempre presenti nel nostro ricordo, accanto a noi».

LE MOTIVAZIONI CULTURALI

È stata innanzitutto una motivazione culturale quella che ha spinto Regione Lombardia a prestare attenzione verso un capitolo così forte e drammatico della storia italiana. Si è trattato cioè di un tributo di natura ideale nei confronti della tragedia di migliaia di persone ingiustamente dimenticate dai nostri libri di storia e coperte da un silenzio imperdonabile. Una verità a lungo nascosta, ma che ora anche grazie alla nostra legge regionale è possibile recuperare attraverso attività che comprendono la pubblicazione di studi, ricerche e saggi, raccolta di materiali e testimonianze in ordine alle vicende del martirio e dell’esodo dei giuliano-dalmati e degli istriani, causati dalla persecuzione del regime comunista jugoslavo. Iniziative, inoltre, volte a diffondere tra i giovani, nella scuola e nei luoghi di lavoro, la conoscenza storica di tale periodo, attraverso l’allestimento di mostre e convegni nei luoghi della memoria; concorsi e contributi a tesi di laurea, opere letterarie, cinematografiche e teatrali e manifestazioni celebrative.

IL DOVERE DELLA MEMORIA

Tutto questo, insomma, ci è stato dettato dall’obbligo morale di fare memoria. In questo senso, la scuola, gli ambienti universitari hanno una responsabilità e un compito educativo fondamentale, perché tragedie come queste non accadano mai più e possa anzi prevalere un messaggio di speranza verso il futuro. Serve, dunque, un grosso recupero culturale da parte dell’intera società e a questo obiettivo devono cooperare tutti, dando alle giovani generazioni la possibilità di sapere quello che è stato, tramandando la coscienza del male e, soprattutto, la testimonianza del bene.

Ciò che deve crescere è dunque una cultura della memoria, che trova le sue principali fondamenta sulla responsabilità di ciascuno. La memoria è infatti il filo che deve legare le generazioni, tracciando un percorso nella coscienza collettiva, perché ognuno impari a combattere l’indifferenza, a ripudiare ogni forma di integralismo e di estremismo, per costruire una società fondata sul rispetto della dignità di ogni essere umano.  In questa direzione è importante, nonché irrinunciabile, che la storia collettiva giuliano-dalmata-istriana divenga memoria per ognuno di noi.

Non si tratta di un mero revisionismo storico, ma di un riconoscimento umano e istituzionale per troppo tempo mancato e giustamente sollecitato. Occorre continuare in questo giusto percorso di rottura di quella che per troppi anni si è imposta come una congiura del silenzio, colpevolmente alimentata sui libri di storia di intere generazioni di italiani.

I VINCITORI DEL CONCORSO

Per questi motivi desidero ringraziare tutti gli istituti scolastici che hanno partecipato al concorso bandito dalla Regione Lombardia e congratularmi in particolare con i giovani vincitori che verranno premiati oggi: con i vostri numerosi elaborati, volti a ricordare il dramma istriano, avete testimoniato concretamente l’irrinunciabilità di un valore assoluto, quello della difesa della persona – chiunque essa sia – contro ogni gesto di violenza. In questo senso attraverso le vostre opere avete riconosciuto la dignità insostituibile di quelle povere persone e soprattutto riaffermato le ragioni della vita, della pacifica convivenza e della costruzione del bene comune, che sono fondamento della nostra Res publica.

Milano 10/02/2010

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