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Il Piccolo – 241007 – FVG: è legge l’uso dello sloveno

TRIESTE E' legge il testo che tutela la minoranza linguistica slovena.
Con i voti di Intesa Democratica e della Lega Nord, il Consiglio regionale
ha approvato il provvedimento dopo un percorso in aula durata quattro,
lunghissime sedute. Il Fondo che sosterrà le attività degli enti e delle
associazioni slovene verrà finanziato con i 5 milioni di euro che arrivano
dallo Stato a cui si aggiungerà la somma stanziata dalla Regione: «Lo scorso
anno – dichiara l'assessore Roberto Antonaz – abbiamo stanziato 300 mila
euro e sostanzialmente credo che la cifra rimarrà su quest'ordine di
grandezza anche nel prossimo bilancio regionale». Antonaz ha tuttavia
espresso la volontà di chiedere a Roma un adeguamento alla somma che arriva
dal Governo. E proprio ieri il senatore ds Carlo Pegorer ha presentato un
emendamento alla finanziaria nazionale nel quale si chiede l'aumento di 1,5
milioni di euro. Pegorer inoltre propone anche la facoltà per le Regioni di
proporre l'esenzione Irap per le Onlus e per la ex case di riposo comunali.
Intanto, tornando alla legge sullo sloveno, (mentre per domani è prevista l'approvazione
di quella sul friulano), i ds precisano che il 5% dei fondi previsti sarà
gestito dalle due organizzazioni di riferimento della minoranza slovena,
individuate in una prima battuta in Skgz e Sso: «Ma non si tratta di una
lista chiusa. – spiega la relatrice di maggioranza, Tamara Blazina – La
legge indica i requisiti per essere riconosciuti come associazione di
riferimento». Requisiti che, per il forzista Piero Camber, «sono troppo
rigidi e fanno sì che la gestione dei fondi venga delegata a queste due
associazioni. In più la Commissione regionale che dà pareri sulle leggi e
sui finanziamenti (esclusi quelli per il resiano che saranno stabiliti
direttamente da delibere della Giunta) è composta in maggioranza da
rappresentanti di queste due realtà». La legge, inoltre, prevede la
possibilità per i cittadini di minoranza slovena di rivolgersi, su tutto il
territorio del Friuli Venezia Giulia, all'amministrazione regionale nella
loro lingua e di ricevere risposta in sloveno o in italiano con traduzione
allegata. Prevista la possibilità per i privati di esporre insegne ed
indicazioni per il pubblico, tra cui le etichette sui prodotti, anche in
sloveno nei territori in cui è presente la minoranza (tutti i Comuni
triestini tranne il centro cittadino più nove Comuni isontini e 21 udinesi).
Secondo quanto previsto dal testo, la Regione finanzierà l'insegnamento
dello sloveno nelle scuole e promuoverà l'organizzazione di corsi di
formazione e aggiornamento professionale anche per il proprio personale. «E'
una legge troppo orientata a fare aumentare il peso delle associazioni di
riferimento della minoranza slovena nelle politiche regionali, piuttosto che
creare nei territori individuati effettive e realistiche condizioni di
tutela» secondo Roberto Molinaro (Udc). Per Bruna Zorzini (Comunisti
Italiani), la legge «rappresenta solo il primo passo e sarà la pratica
futura a dire se dovremo migliorarla» mentre per Sergio Lupieri (Margherita)
«superiamo una fase storica attraverso l'approvazione di una legge che ci fa
guardare avanti con uno spirito nuovo». «Ci farebbe piacere – aggiunge il
capogruppo dei Cittadini per il Presidente, Bruno Malattia – che la comunità
slovena in Italia, si facesse promotrice presso il Governo della Slovenia di
una iniziativa legislativa analoga a quella votata oggi in Consiglio
regionale per tutelare la lingua e la cultura della minoranza italiana là
insediata. Sarebbe un bel gesto».
Roberto Urizio

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