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Il Piccolo – 200707 – Vertice sulla scuola a Lubiana

CAPODISTRIA I diritti delle minoranza italiana in Slovenia non saranno in
alcun modo intaccati dalla riforma del sistema scolastico. Lo hanno
assicurato i responsabili dell'istruzione elementare e media presso il
Ministero per la Scuola e lo Sport , Mojca Skrinjar e Janez Mezan durante
l'incontro avuto a Lubiana con il presidente della Comunità autogestita
della nazionalità costiera Flavio Forlani e con il presidente della Can di
Capodistria Alberto Scheriani. Questi ultimi hanno espresso le
preoccupazioni del gruppo nazionale per le possibili ripercussioni del
pacchetto di leggi di riforma sulle scuole della minoranza. Tra le novità
previste un sistema di finanziamento basato sul numero di iscritti che
evidentemente penalizzerebbe gli istituti piccoli come quelli italiani ,
nonchè l'accorparmento delle scuole sotto un unico direttorato, il che
potrebbe finire per minarne l'autonomia.
I rappresentanti del ministero hanno garantito il mantenimento degli
standard e delle regole così come sanciti dai diritti particolari
riconosciuti per legge. I colloqui sono stati occasione per tornare su
alcuni degli annosi problemi del mondo scolastico minoritario. Come la
traduzione dei libri di testo. Per molte materie, soprattutto quelle
tecniche, non esistono materiali didattidici in lingua italiana in linea con
il programma di studi nazionale, per cui sono spesso gli stessi insegnanti
ad accollarsene la traduzione dallo sloveno.
Come se non bastasse ai docenti non viene riconosciuto il diritto alle
integrazioni per il bilinguismo nè alle scuole la copertura delle spese
materiali possono far valere neppure. Gli esponenti del governo si sono
impegnati a risolvere la questione il più rapidamente possibile.
Durante l'incontro a Lubiana si è affrontato anche un'altro punto che pone
gli alunni italiani in una posizione subordinata rispetto ai colleghi
sloveni: la traduzione degli eserciziari per gli esami di maturità e dei
testi necessari a prepararsi alle gare nazionali del sapere. Anche qui
qualcosa sembra muoversi: per la prima volta il ministero ha infatti
mostrato una certa disponibilità a stanziare i mezzi finanziari richiesti.
Fino ad ora ha sempre sostenuto di non essere tenuto a farlo in quanto le
verifiche del sapere non rientrerebbero nel sistema scolastico pubblico,
sebbene i punteggi conseguiti vengano conteggiati nel totale dei crediti
utili all' iscrizione presso le Università. A rivendicare i propri diritti
sono stati gli stessi studenti con una vera e propria battaglia intrapresa
dagli allievi del ginnasio «Antonio Sema» di Pirano, ai quali si sono poi
affiancati i coetanei dei restanti due istituti medi italiani del Litorale ,
il ginnasio «Gian Rinaldo Carli» di Capodistria e l'istituto tecnico «Pietro
Coppo» di Isola. I ragazzi hanno sollecitato più volte, anche per iscritto
il ministro dell'Istruzione Milan Zver, che per contro ha sempre risposto in
maniera negativa. Ora forse è arrivato il momento della svolta, a meno che
non si tratti dell'ennesimo pacchetto di promesse destinato a restare
lettera morta.

 

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