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Il Piccolo – 181207 – Slovenia: bocciato bilinguismo sulle etichette

LUBIANA Non c'è spazio per le lingue delle minoranze nella legge slovena
sulla tutela dei consumatori. Con 25 voti a favore e 47 contrari, la Camera
di Stato ha bocciato l'emendamento dei deputati delle nazionalità italiana e
ungherese, Roberto Battelli e Maria Poszonec, che nell'articolo della legge
che definisce le regole della comunicazione tra aziende e consumatori voleva
inserire il riferimento esplicito all'uso obbligatorio delle due lingue
delle comunità autoctone, oltre che dello sloveno, nelle zone nazionalmente
miste. La loro proposta però non è passata. È stata invece approvata la
dicitura del governo, che obbliga le aziende a comunicare con i clienti
(depliant informativi, fogli di garanzia, istruzioni per l'uso) in una non
meglio specificata «lingua comprensibile ai consumatori sul territorio della
repubblica di Slovenia» e demanda a un successivo regolamento ministeriale
la definizione delle regole relative al cosiddetto «bilinguismo economico»
nelle aree nazionalmente miste.
Per Roberto Battelli si tratta di un'ulteriore esempio di come in Slovenia
«le norme sulle lingue minoritarie o sono poco chiare o non vengono
attuate». Un fenomeno, è convinto Battelli, di fronte al quale il parlamento
sloveno non dovrebbe restare indifferente. L'uso delle lingue delle
minoranze, secondo il deputato della comunità italiana, è sempre più a
rischio: l'italiano e l'ungherese vengono penalizzati prima dalla legge, e
poi anche nella realtà concreta. In questo caso specifico, ha spiegato
Battelli, si violano inoltre le disposizioni della Carta europea sulle
tutela delle lingue regionali e minoritarie, sottoscritta da Lubiana, e si
elude la delibera della Corte costituzionale. I giudici, ricordiamo, avevano
detto in modo molto chiaro che nelle zone nazionalmente miste le lingue
ufficiali sono anche l'italiano e l'ungherese, per cui il «bilinguismo
economico» é perfettamente in armonia con la Costituzione. Il ricorso alla
Corte costituzionale era stato presentato dalle aziende Petrol e Mercator,
secondo le quali i soggetti economici che operano nei territori
nazionalmente misti sarebbero svantaggiati in quanto il «bilinguismo
economico» impone loro dei costi aggiuntivi.
Preoccupazione per la riduzione dei diritti minoritari, evidente dal testo
di legge approvato ieri dal Parlamento, è stata espressa anche dalla
deputata della comunità ungherese Maria Poszonec. E dire che tutto questo
avviene nel momento in cui la Slovenia sta per entrare nell'area Schengen, e
quasi sicuramente aumenterà anche il numero di consumatori italiani e
ungheresi nei negozi sloveni. Il «bilinguismo economico» non e' stato
ovviamente concepito per loro, ma sarebbe stato sicuramente apprezzato anche
dalla clientela straniera.

 

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