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Il Piccolo – 14.06.08 – Zara: ostacoli per l’asilo italiano

Il progetto si è arenato. I leader Ui: cavilli burocratici inutili
Gli zaratini: contratto ritoccato dal ministero
Maurizio Tremul: «Accordi disattesi. Vogliono una struttura bilingue e
persino battezzarla "Pinokio"»

ZARA Si è arenato su un binario morto il progetto per l'apertura di un asilo
d'infanzia italiano a Zara. L'iniziativa, partita anni fa dall'Unione
italiana, viene sistematicamente ostacolata dalla municipalità zaratina
attraverso una serie di problemi e di cavilli, capaci soltanto di rinviare
all'infinito la realizzazione dell'istituzione prescolare.
La scuola materna italiana sarebbe oltremodo preziosa, per i connazionali di
Zara in particolare e per la Comunità nazionale in generale, costituendo
anche un evento di notevole impatto emotivo per quanto di italiano è rimasto
in Dalmazia. Tuttavia, a differenza dell'atteggiamento delle autorità
istriane e quarnerine (in settembre, per esempio, sarà aperto il primo asilo
nido italiano a Fiume), quelle zaratine frappongono difficoltà di vario
genere che hanno visto reagire a mezzo stampa i vertici della massima
organizzazione comunitaria. Interpellato dal quotidiano dalmata a maggior
diffusione, la spalatina «Slobodna Dalmacija», il presidente dell'Unione
italiana e parlamentare Cni al Sabor, Furio Radin, ha sottolineato che i
massimi esponenti municipali di Zara individuano continui problemi per
ostacolare l'entrata in funzione dell'asilo italiano, concordata del resto
già alcuni anni fa. «In Istria e a Fiume le istituzioni prescolastiche
italiane vengono aperte senza intoppi – ha ricordato – mentre nella città
del maraschino ci vengono chieste a getto continuo cose nuove e inutili». A
esprimersi sulla questione è stato anche il presidente della Giunta
esecutiva dell'Ui, Maurizio Tremul, il quale ha rimarcato che già due anni
or sono aveva inviato al Comune zaratino la lettera d'intenti per arrivare
all'inaugurazione dell'asilo. «Prima ci hanno detto che l'apertura sarebbe
potuta avvenire solo in una municipalità a statuto bilingue – ha osservato
Tremul – quindi abbiamo ricevuto dalla Città un Atto di costituzione del
giardino d'infanzia, che però non rispettava le precedenti intese». Secondo
Tremul, negli accordi si precisava che l'Unione avrebbe acquistato e
arredato un immobile a Zara, sede che sarebbe stata di proprietà dell'Ui e
data in locazione a costo zero alla municipalità. «Nell'Atto pervenutoci –
ha proseguito il leader della giunta – si viene meno alle intese poiché ora
il Comune pretende la titolarità del 50 per cento dell'edificio, come pure
che l'asilo sia bilingue con programmi in lingua italiana e croata.
Soluzioni per noi inaccettabili. Inoltre, avevamo proposto che l'asilo si
chiamasse Pinocchio e non Pinokio, come voluto dalla Città». Il presidente
della Comunità degli italiani di Zara, Rina Villani, ha confermato che il
Comune sta tutt'altro che snellendo le pratiche. «Esistono la lettera
d'intenti e il Contratto di fondazione sottoscritto da Città e Unione
italiana – ha sottolineato – ma, purtroppo, il ministero dell'Istruzione
croato ha voluto ritoccare il Contratto, specificando che l'educazione si
terrà nelle lingue italiana e croata. Allontanando la messa in pratica del
progetto».

Andrea Marsanich

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