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Il Piccolo – 011107 – Il francobollo su Fiume italiana uscirà il 10 dicembre

di Mauro Manzin

 

TRIESTE Sarà solo momentanea la sospensione dell’emissione del francobollocommemorativo della città di Fiume. Emissione che avverrà, come informa Poste Italiane, il prossimo 10 dicembre. Mentre la Farnesina giustifica le sue pressioni affinché il valore non entri sul mercato in questi giorni. Un

rinvio, spiega il ministero degli Esteri per non fomentare polemiche a causa delle vicine elezioni politiche in Croazia il prossimo 25 novembre. Ma intanto la polemica non si placa. Ieri, da palazzo Tonello, a Trieste, storica sede dell’Unione degli istriani è stata ammainato, in segno di protesta, il Tricolore e dalle finestre è apparso uno striscione emblematico con la scritta: «Ridateci il francobollo su Fiume». Il tutto accompagnato da una pesante presa di posizione del presidente Massimiliano Lacota che si chiede «quanto dovranno patire gli istriani che disgraziatamente hanno allora scelto un’Italia che non è quella che meritavano, né tantomeno quella che si aspettavano di trovare».

Dalla Croazia, intanto, la reazione del presidente dell’Unione Italiana e deputato della minoranza al Parlamento di Zagabria, Furio Radin dà ragione alla scelta della Farnesina. «Vista la situazione ritengo saggia la decisione del ministero degli Esteri italiano di proporre di posticipare l’emissione del francobollo su Fiume – sostiene – emissione che non sarà sarà certo accolta a braccia aperte in Croazia e non solo dal centrodestra, ma anche dalla sinistra che su questi temi si è dimostrata sempre molto di

destra». E per quanto riguarda possibili ripercussioni sulla minoranza Radin è altrettanto esplicito: «Buoni rapporti tra i Paesi portano bene, quando ci sono delle tensioni questi si ripercuotono sempre sulla minoranza italiana».

«Sul significato del francobollo – conclude Radin – pur comprendendo i sentimenti affettivi ed emotivi dei fiumani preferisco non fare commenti». Sta di fatto che l’emissione del francobollo in questione era stata autorizzata dal precedente governo Berlusconi e faceva parte di un trittico dedicato alle terre orientali. Ma quel che sconforta di più, come fanno trapelare fonti del ministero degli Interni, è la tempistica del caso. Non si può attendere, dicono al Viminale, il giorno dell’emissione per bloccarla quando il progetto era noto da tempo. Secco e telegrafico il commento del sottosegretario agli Interni, Ettore Rosato il quale annuncia che contatterà il ministro delle Comunicazioni, Paolo Gentiloni «rappresentando anche un punto di vista diverso. Punto. E mi sembra – conclude telegrafico – di aver

già detto molto». Fortemente critico, invece, nei confronti del governo il senatore di Forza Italia, Roberto Antonione. «Il governo si dimostra ancora una volta incapace di avere un minimo di coerenza al suo interno, la mano sinistra non sa che cosa fa la destra. Se ci sono delle ragioni, le quali non condivido, per chiedere a un ministero all’interno del tuo stesso esecutivo di sospendere una decisione a fronte di quelle che potrebbero essere alcune ripercussioni internazionali lo si fa con la dovuta cautela senza entrare a gamba tesa. E visto che il francobollo – conclude Antonione – sarà comunque emesso il 10 dicembre la vicenda diventa kafkiana e ridicola».

E sulla vicenda torna anche il vicepresidente dei deputati di An, Roberto Menia, che ha presentato un'interrogazione nella quale chiede perchè «dal 16 ottobre sono state spente le luci tricolori sul Monte Sabotino, di fronte alla città di Gorizia». Menia chiede ai ministri della Difesa e degli Esteri se l'oscuramento «davvero derivi da scelte politiche dello stesso tenore del francobollo dedicato a Fiume ritirato all'atto dell'emissione per compiacere al governo croato»o «se si tratti invece di questioni tecniche». In tal caso, Menia chiede «come si voglia ovviarvi, anche con opportuna destinazione di fondi, al fine di ripristinare urgentemente l'illuminazione». Il deputato sottolinea inoltre che «sullo stesso monte, versante sloveno, ricompare ciclicamente la scritta ”nas Tito”» e che «secondo voci ricorrenti in città, l'illuminazione tricolore sarebbe stata spenta perchè non gradita ai vicini sloveni».

Da rilevare, infine, che un incontro urgente tra esuli istriani e il «Tavolo» governativo è stato chiesto da Renzo Codarin, Presidente della Federazione delle Associazioni degli Esuli, dopo la sospensione del francobollo dedicato a Fiume. «La richiesta ai membri della Presidenza del Consiglio – afferma in una nota – è già stata inoltrata nei giorni scorsi, dopo un susseguirsi di segnali che sono motivo di grande preoccupazione per tutti noi, vedi il dibattito sulle pensioni che potrebbe venir vanificato dall'approvazione della Finanziaria». La mancata emissione del francobollo, secondo Codarin «è l'ennesima conferma che l'attenzione nei nostri confronti, da parte del governo, è discontinua e frammentaria, relegata ad alcuni ambiti che chiaramente non dialogano con le strutture di competenza».

 

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