Per me, neofita, il Congresso è stato:
l'esperienza di aver visto più da vicino i lavori della stanza dei bottoni.
l'emozione di aver vissuto tre giorni in mezzo a persone che parlavano il mio dialetto. Aver ascoltato i loro discorsi, i loro ricordi. Era come se si fosse ricostituito il tessuto umano di cui l'esodo ci ha sicuramente privati.
il piacere… di aver finalmente dato un volto a Fabio Rocchi, che era solo un nome davanti al computer.
Santa Carloni