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Il libro su Padre Rocchi: le reazioni della Chiesa

Grande risalto viene anche dagli ambiti ecclesiastici dopo l'uscita del libro biografico su Padre Flaminio Rocchi, curato dall'ANVGD.

Il Vicario Generale di Roma, Card. Camillo Ruini, ha manifestato il suo personale apprezzamento per l’opera.

Il vescovo di Massa Marittima-Piombino Mons. Santucci ha conosciuto personalmente P. Rocchi e con lui ha “condiviso molto del dramma e dello smarrimento dei profughi”.

Il vescovo di Grosseto Mons. Agostinelli sottolinea che il libro “fa memoria della meritevole figura di P. Rocchi, generoso operatore in favore degli Esuli”.

Il vescovo di Macerata Mons. Giuliodori punta l’accento sulla “testimonianza di dedizione e servizio che è di grande edificazione per tutti”.

Il vescovo di Cassano allo Jonio Mons. Bertolone sottolinea che “tale pubblicazione dà la possibilità di accostarsi ad un uomo che ha onorato la Chiesa e l’Italia”.

Mons. Tinti, vescovo di Carpi, parla di P.Rocchi “che ha speso la sua vita per gli Esuli, esempio significativo di una esistenza spirituale evangelica”.

Mons. Pacomio, vescovo di Mondovì, riferisce di un libro di cui “fare tesoro e attenta lettura”.

Mons. La Piana, vescovo di Messina mette in luce “la figura di P. Flaminio nel delicato ministero sacerdotale svolto a favore degli Esuli italiani”.

L’arcivescovo di Trento, Mons. Bressan, auspica che il libro “sia strumento di profonda riflessione per molti”.

Dopo la lettura del libro Mons. Cortese, vescovo di Mileto-Nicotera, si sente più “vicino ai fratelli esuli di Istria, Fiume e Dalmazia che hanno pagato a caro prezzo il loro senso di italianità”.

Mons. Castellani, arcivescovo di Lucca, cita P. Rocchi come “certamente una delle figure che non si possono dimenticare per quanto ha operato per il bene di tutti”.

Il vescovo di Acqui, Mons. Micchiardi, si auspica “che l’opera possa aiutare a ricordare drammi passati, perché non si verifichino più”.

Mons. Urso, vescovo di Ragusa, si sofferma sui drammi cui P.Rocchi dedicò la sua vita. “Quanta sofferenza.. e quanti oneri!”.

Il vescovo di Ancona, Mons. Menichelli, osserva che “è indubbio che laddove si vivono giorni di sofferenza, la presenza di un pastore che si fa padre reca sollievo e ridona speranza”.

Mons. Mondello, arcivescovo di Reggio Calabria, punta l’accento su “L’opera di questi nostri fratelli, che con fede e con amore si sono impegnati a servizio degli ultimi. E’ motivo non solo di consolazione ma anche di sprone per imitarne gli esempi ed essere autentici testimoni di Gesù Risorto”. 

Il vescovo di Porto-Santa Rufina, Mons. Reali, manifesta l’apprezzamento per “lo scopo di tener viva la memoria di un testimone insigne di una pagina triste della storia italiana ma soprattutto della solidarietà e della carità cristiana, che P.Flaminio ha operato a tutto tondo, con totale spirito francescano”.

Mons. Diego Coletti, vescovo di Como, rimarca come l’opera sia un “lavoro minuzioso e di ricostruzione del bene fatto da Padre Rocchi durante e dopo l’esodo dalle terre della Venezia Giulia e Dalmazia”.

Un lungo articolo su “L’Osservatore Romano” del 25 agosto 2007 parla tra l’altro di “Un ricordo appassionato e grato, del “frate degli esuli”, che operò caritatevolmente per cinquant’anni al gratuito servizio delle necessità dei profughi giuliano-dalmati, e che ora è possibile leggere, insieme con altre testimonianze, nel libro biografico “Padre Flaminio Rocchi: l’uomo, il francescano, l’esule”, edito dall’Anvgd”.

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