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Il Gazzettino – 131207 – Fiume: protesta ufficiale croata

ROMA. Una protesta ufficiale con le autorità italiane contro l'emissione del francobollo delle Poste italiane che definisce la città croata di Rijeka come «Fiume, terrà già italiana» è stata avanzata ieri dal ministero degli Esteri croato dopo l'uscita, due giorni fa, del francobollo.
Il ministero degli Esteri di Zagabria avrebbe rivolto alle autorità italiane un pressante invito a prendere «misure adeguate» per impedire che il francobollo continui a essere distribuito.
Il francobollo, da 0,65 euro, ritrae la facciata del Palazzo del Governatore dell'odierna Rijeka – che oggi ospita il Museo marittimo e storico del litorale croato – sormontato dalla scritta «Fiume – terra orientale già italiana» che ha provocato la reazione croata.
Il 30 ottobre, in occasione della decisione di rimandare l'uscita del francobollo, tra i primi a protestare fu Lucio Toth, presidente dell'Associazione nazionale Venezia Giulia, che disse che «cedendo alle intimidazioni del Governo croato, l'Italia ha negato secoli di storia e rinunciato alla sua sovranità, non solo nelle cause penali ma anche nei francobolli».
«Pochi millimetri di carta hanno risvegliato il complesso d'inferiorità che affligge i croati più arretrati», aggiunse Toth, dicendo che «per loro, solo ricordare che Fiume, come l'Istria, erano terre italiane è un'offesa. A nulla sono valse le assicurazioni della Farnesina che non si trattava di rivendicazioni territoriali ma di semplice storia».
La decisione di fare slittare l'uscita del francobollo per Massimiliano Lacota, presidente dell'Unione degli istriani era stata «un provvedimento inaccettabile, che oltre a confermare l'arrendevolezza del Governo italiano, in nome dei 'buoni rapportì con la Croazia e la Slovenia, umilia sfacciatamente gli esuli fiumani, istriani e dalmati di fronte all'intera comunità nazionale».

 

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