Il filo rosso dell’Ecomuseo Egea di Fertilia

25.07.2025 – L’Ecomuseo Egea di Fertilia, borgata alla periferia settentrionale di Alghero (SS), racconta non solo la storia della comunità istriana, fiumana e dalmata che popolò assieme ad altre comunità di rimpatriati la città di fondazione rimasta incompleta causa lo scoppio della Seconda guerra mondiale.

Questo polo museale, nato dalla passione, dall’impegno e dagli investimenti di un gruppo di lavoro che sta cogliendo risultati sempre più significativi, custodisce la celeberrima foto della bambina con la valigia, l’esule polesana Egea Haffner immortalata all’età di 6 anni poco prima di abbandonare la città natia.

E molto suggestivo è l’angolo in cui sono raffigurati da una parte la costa adriatica orientale, dall’altra l’Italia ed il mondo: una matassa di fili rossi congiunge le due pareti ed ognuno di quei fili è stata teso da un esule di prima o di successiva generazione, per congiungere la località di origine con quella in cui è iniziata una nuova vita in esilio, in Italia o nel mondo appunto.

Un gesto semplice, ma carico di significati, perchè quel filo è bidirezionale e oggi sempre di più c’è un ritorno alle proprie origini, alla terra dei padri, la terra verso cui 2 anni or sono fece rotta l’imbarcazione Klizia, salpata dalla Sardegna e giunta in Istria, per riallacciare rapporti umani, culturali ed identitari.

Anche d’estate ci sono visitatori dell’Ecomuseo che, tra commozione, ricordi e suggestioni, stendono quel filo di lana rosso: «Pochi giorni or sono Nico Sponza, rovignese che ha trascorso la gioventù a Fertilia, ha voluto visitare il Museo Egea. Una visita commossa e commovente che ha portato un nuovo filo sulla parete che ricorda la diaspora giuliano- dalmata – racconta Mauro Manca, direttore dell’Ecomuseo Egea – Con lui, testimone di una pagina di storia del nostro Paese che ancora oggi conoscono in pochi, durante il viaggio del Klizia ci eravamo incontrati a Chioggia: era il primo agosto 2023. Ma la cosa che più mi ha colpito sono state le lacrime di una giovane coppia romana, mentre Nico e la sorella legavano il filo che ricorda il viaggio che la loro famiglia fece e che li ha portati fino a Vicenza. Un’emozione che ha contagiato anche me…» [LS] 

Foto: Ecomuseo Egea

 

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