Il Console a Capodistria: «La Comunità Nazionale Italiana è molto vivace»

Il Console Generale d’Italia a Capodistria, Giovanni Coviello, è stato ospite della Comunità degli Italiani “Giuseppe Tartini” di Pirano nell’ambito del ciclo di incontri mensili “La vita è un libro”, ideati e curati da Daniela Ipsa per conoscere da vicino personaggi di spicco legati alla Comunità Nazionale Italiana e al nostro territorio.

È stata una piacevole chiacchierata informale, tra la vita diplomatica e le esperienze lavorative e personali del Console, approdato in Istria un anno fa. Ne è emerso il lato umano, quello che durante gli eventi istituzionali, data l’autorevolezza della sua carica, è difficilmente percepibile. Sin dal suo insediamento, ha partecipato in modo assiduo alle attività proposte dalle varie realtà comunitarie, dimostrando vivo interesse per la vita della Comunità autoctona, mosso anche dalla volontà “di far sentire la presenza della Madre Patria”. Un Console, dunque, lungi dall’essere appartato nella sede consolare di Palazzo Vianello, ma che nel corso del suo mandato ha sempre cercato di instaurare e mantenere quanti più contatti con gli appartenenti alla CNI.

Lucano di origine, umbro d’adozione, la terra istriana lo ha sempre incuriosito, in particolar modo per le vicende storiche che l’hanno interessata. Nonostante sia una delle sedi consolari e diplomatiche più vicine al confine italiano, ha ammesso che ha dovuto studiare molto per avvicinarsi al suo territorio, che giorno dopo giorno impara a conoscere stando a contatto con la gente. “Non mi aspettavo tutta questa vivacità in seno alle Comunità degli Italiani. Ci sono eventi popolari, ma non mancano pure quelli di grosso spessore culturale, sempre legati all’Italia e al sentimento che permette di affermare e mantenere viva l’italianità”, ha ammesso Giovanni Coviello.

Nel corso del colloquio, il pubblico e ha potuto anche scoprire quelle che sono le grandi passioni del Console, ossia la natura, la pallacanestro e la musica. Quest’ultima è sua fedele compagna da quando aveva 12 anni, quando aveva imbracciato la sua prima chitarra. “Una storia d’amore infinita”, che lo ha portato a conoscere i Beatles e Bob Dylan, i suoi “fari illuminanti da sempre” e a suonare in diversi complessi musicali. In quest’ultimo anno ha avuto pure l’occasione di offrire un assaggio delle sue doti musicali e canore esibendosi a Palazzo Manzioli, sede della Comunità italiana di Isola.

A fine serata il Console Coviello ha ringraziato per il gradito invito, congratulandosi con Daniela Ipsa per l’iniziativa. “È un bel modo per avvicinarsi alle persone, non soltanto nei momenti istituzionali”, ha rilevato.

Fonte: La Voce del Popolo – 17/11/2022

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