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Il 4 novembre in tutta Italia (Ansa 04 nov)

(ANSA) – ROMA, 4 NOV – Da Piazza Venezia, Roma, a Camp Invicta, Kabul. Cerimonie solenni o brindisi tra pochi intimi, a seconda delle latitudini. La Giornata delle Forze armate e dell'unità nazionale è stata celebrata in Italia e all'estero, dovunque c'é una base militare italiana. E non è mancata qualche iniziativa di dissenso. Primo atto ufficiale all'Altare della Patria, dove il presidente della Repubblica ha deposto una corona d'alloro alla tomba del Milite ignoto, presenti le più alte cariche dello Stato. Napolitano, insieme al ministro della Difesa La Russa, si é poi trasferito in Friuli al sacrario di Redipuglia e, nel pomeriggio, a Vittorio Veneto (Treviso) per una cerimonia commemorativa del 90/o anniversario della fine della prima guerra mondiale.

Il presidente del Senato Schifani, accompagnato dal ministro Fitto, ha invece partecipato a una cerimonia nel Sacrario dei caduti oltremare di Bari. Contemporaneamente, celebrazioni si sono tenute in tutta Italia. Molte le città dove le caserme sono state aperte – come da tradizione – ai cittadini: dal comando delle truppe alpine di Bolzano alla sala operativa dei carabinieri di Roma, nel cuore della capitale. A Trento, presente il sottosegretario Giovanardi, la cerimonia si é svolta proprio in quella piazza Duomo dove 90 anni fa i fanti italiani, dopo la loro entrata in città, festeggiarono con la gente la fine della Grande guerra. A Roma il sindaco Alemanno ha fatto visita all'ospedale del Celio a tre militari feriti in altrettanti attentati in Afghanistan.

"E' superato il tempo in cui ci si vergognava del Tricolore e dei soldati. Finalmente tutti gli italiani al di là del colore politico, si ritrovano in questi ragazzi", ha detto. A Milano, il sindaco Letizia Moratti è intervenuta all'alzabandiera al sacrario dei Caduti: "é una ricorrenza importante e credo che bisogna ampliare le occasioni per mantenere viva la memoria del nostro Paese". Capitolo a parte quello di Villafranca Padovana, il piccolo centro veneto al centro di un braccio di ferro tra il sindaco (di centrodestra) e la direttrice scolastica, che aveva detto di no alla partecipazione degli alunni alle manifestazioni civili e religiose. A Villafranca lo stesso La Russa ha partecipato oggi all'alzabandiera, al suono dell'Inno nazionale. "Sono venuto – ha detto – perché a volte bisogna dare importanza ai piccoli fatti per evitare che divengano sciagure culturali". E riferendosi alla mancata partecipazione dei ragazzi alle cerimonie del 4 novembre, perché "non rispettose dei giovani immigrati",

La Russa ha osservato che "ritenere offensivo per qualcuno questa ricorrenza è una posizione tardo-ideologica, frutto di un malriposto senso di antimilitarismo vecchio stampo e di finto pacifismo unilaterale". Tuttavia, la polemica sembra destinata a sgonfiarsi: il sindaco ha rinviato la cerimonia del Comune all'8 novembre e la direttrice gli ha assicurato "una larga partecipazione di ragazzi alla manifestazione". A protestare, a Roma, sono stati alcuni studenti della Sapienza, con uno striscione davanti al Colosseo ("Non pagheremo noi le vostre guerre. Più fondi all'università e alla ricerca"), mentre a Torino, nei pressi della Scuola di applicazione dell'Esercito, sono stati fatti ritrovare alcuni manichini 'insanguinati' con vernice rossa. (ANSA).

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