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I presunti “esodi croati” da Fiume dal 1918 al 1940

Ho ravvisato già tempo fa, con stime penso molto ben documentate, che la storiografia jugoslava prima e croata poi abbiano preso un abbaglio molto grande sui presunti 4-5.000 croati andati esuli da Fiume, sia per via del regime dannunziano e successivamente per via della politica del regime fascista. Purtroppo tali affermazioni numeriche, soprattutto per quel che riguarda il periodo dannunziano, vengono portate avanti dai vari Sisic, Sobolevski, Patafta, Volk, Gobetti e altri con sicurezza estrema senza fare i debiti conti con le fonti statistiche. Simili errori di valutazione numerica si sono diffusi anche in molti storici italiani. Di fatto quando i suddetti storici parlano di esodo slavo dalla Venezia Giulia, nel caso di Fiume riportano la cifra di soli 6.544  croati e sloveni pertinenti a Fiume dopo il 1921 e fanno il confronto, per stimare il calo di popolazione slava sotto l’Italia, con i circa 15.100 slavi esistenti addurittura nel censimento austroungarico del 1910. In effetti, a Fiume, in base al censimento del 1910 confrontato con quello del 1918, mancherebbero alla conta ben 8.556 croati- sloveni. Va detto, da subito, che in quel censimento del 1910 le autorità austro-ungariche conteggiarono anche importanti sobborghi esterni di Fiume, che come si sa erano da sempre etnicamente croati. A Budapest conveniva in quel periodo soddisfare più i croati e sloveni che non gli italiani di Fiume; e quindi aggiungere la popolazione dei sobborghi esterni alla città, politicamente era utile allo scopo di sminuire l’importanza della componente italiana. Inoltre, bisogna pure chiedersi quanti slavi dal 1910 in poi siano emigrati in quel periodo nelle Americhe oppure  perirono nella prima guerra mondiale (1914-18) e altre cause ancora. Il prof. DUBROVIC ha scritto un  bel libro sull’ emigrazione slava di quel periodo da Fiume, Sussak è dai paesi dei dintorni, che aiuterebbe ad approfondire l’ analisi demografica fiumana. Penso a questo punto che il censimento da prendere in considerazione sia quello del 1918 indetto alla fine delle ostilità belliche a Fiume città. Secondo tale censimento gli jugoslavi, croati sloveni e pochi serbi erano 10.927, però  di questi si dichiararono di lingua materna slava solo in 6.544. I dati sono stati riportati da Depoli nella rivista “Fiume”, I sem. 1924. Ora l’ERRORE fatto da storici croati come Sisic, Patafta, Sobolevski e ultimamente Merdzo ( lo storico Lucio Villari nel suo libro “La luna di Fiume”, parla addirittura che gli italiani erano minoranza..ma questo è un altro discorso) , è stato quello di riportare e non comprendo la ragione di soli 6.544 croati e sloveni rimasti a Fiume, dopo il trambusto dannunziano, senza andare a controllare bene la fonte da cui hanno preso il dato. In pratica forse non leggendo bene l’italiano hanno preso per buona solo la cifra di quei 6544, che hanno riempito la casella relativa alla lingua materna e non, come già riportato sopra, l’ altra cifra dei croati-sloveni dichiaratisi di tale nazionalità, che ripeto anmonta a ben 10.927 individui. Da qui secondo me l’errore assai evidente che ha portato molti storici e opinionisti croati a parlare di esodo croato anche durante il recente centenario dannunziano. Usando anche questo motivo dell’esodo croato, a dimostrazione delle violenze dannunziane, per criticare la posa di una statua di D’Annunzio a Trieste.

CONCLUSIONI. 

Ora, se nel 1918 prima dell’arrivo dei dannunziani vi erano 10.927 fra croati-sloveni e pochi serbi e se nel censimento ufficiale italiano del 1925, in pieno regime fascista, gli jugoslavi erano ben 10.353, come è possibile il verificarsi di un esodo di 4-5.000 croati-sloveni tra il 1919 e il 1924? La sottrazione da fare tra 10.927 e 10.353 da una differenza di 574 persone di etnia slava. A questo punto si può tutt’ al più parlare di una FUORIUSCITA PER MOTIVI POLITICI DI CROATI nel periodo dannunziano, e come appena riportato il numero di esuli politici è da ricercare nella sottrazione di 10.927 (1918) con 10.353 (1925). In ogni caso è comunque arduo azzardare una cifra di esuli croati. Forse 200 persone compresi i famigliari? Non saprei rispondere con dati aritmetici a questa domanda. Non avendo dati certi.

ESODO DI CROATI E SLOVENI DA FIUME  DURANTE IL VENTENNIO FASCISTA? In base al censimento segreto italiano del 1940 si contarono ben 11.199 allogeni  e 6933 stranieri. È piuttosto certo che nel 1940 tra gli allogeni vi erano almeno 10.300 jugoslavi e gli altri potevano essere una parte di ebrei con cittadinanza italiana. Vi erano inoltre tra gli stranieri ben 5.482 cittadini jugoslavi che lavoravano nel porto e nelle fabbriche. 

Considerando questi dati statistici non si può storicamente scrivere né parlare di alcun esodo CROATO-SLOVENO di interessanti dimensioni a Fiume dal 1918 al 1940 ( fine dell’Austria-Ungheria, occupazione interalleata, impresa dannunziana e periodo fascista) e che superi un paio di centinaia di individui. Ne’ tanto meno si può utilizzare questo termine  “esodo croato” avvalorando il dato di 4-5.000 individui, che non è matematicamente plausibile  dall’ analisi dei censimenti ufficiali. 

Mi interesserebbe sapere cosa ne pensano in merito i vari Sobolevki, Patafta, Merdzo, Scotti che per scoprire l’esodo di croati-sloveni da Fiume  erroneamente partono tutti dalla cifra del 1918 di 6.544 individui che considera, come ho spiegato sopra, solo coloro che si sono espressi in merito alla lingua materna. Anche nel caso degli ungheresi, vediamo che ben 4.441 si dichiarano di nazionalità ungherese, ma di questi solo 1.397 riempiono la casella relativa la lingua materna e così succede per altri gruppi nazionali residenti a Fiume. Insomma basta leggere attentamente i dati prima di affermare cifre e dati poco plausibili alla riporva dei fatti documentati. Il perché abbiamo compilato il dato in questo modo non mi è possibile spiegarlo al momento. Sarà oggetto di discussione futura.

Dott. Marino Micich
Direttore Archivio Museo di Fiume
Consigliere Associazione Fiumani Italiani nel Mondo – Libero Comune di Fiume in Esilio

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