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I Gravisi, secoli di impegno e cultura (Voce del Popolo 05nov12)

Un personaggio assai interessante, dotto e istruito, di ampie vedute e interessi, un umanista vero, che metteva le sue vaste cognizioni a disposizione degli altri. Ricorre quest’anno il bicentenario della morte del marchese Girolamo Gravisi (Capodistria, 15 giugno 1720 – 31 marzo 1812), figura centrale nella storia capodistriana del XVIII secolo, una delle maggiori personalità dell’età dei Lumi e della stagione delle accademie nella nostra regione, oltre che stretto collaboratore del cugino Gian Rinaldo Carli. La ricorrenza offre lo spunto per una riflessione storica sulla famiglia Gravisi, gli impegni da essa svolti sia in città sia nel resto della penisola istriana, nonché sui ruoli esercitati per conto della Repubblica di Venezia.

È partendo da questi presupposti che la Società di Studi storici e geografici di Pirano ha pensato di promuovere una due giorni di studio, di carattere interdisciplinare, dedicata all’argomento, con approfondimenti concernenti il casato e i singoli personaggi che si sono distinti nei campi più diversi, dai tempi antichi sino alla contemporaneità, senza trascurare il panorama storico dell’epoca, andando ad analizzare e presentare i momenti e i fenomeni più significativi. Il convegno scientifico internazionale “I Gravisi. Ruolo, impegno e cultura di un casato capodistriano attraverso i secoli”, si terrà nella sede della Comunità degli Italiani “Santorio Santorio” di Capodistria, appunto a Palazzo Gravisi, il 30 novembre – 1.mo dicembre. Significativi i patrocini scientifici, le collaborazioni e i sostegni a quest’inziativa dell’associazione diretta dall’instancabile e validissimo Kristjan Knez: c’è il coinvolgimento dell’Istituto Regionale per la Cultura Istriano-fumano-dalmata di Trieste (IRCI), c’è il patrocinio scientifico dell’Università del Litorale – Facoltà di Studi Umanistici, Dipartimento di Italianistica di Capodistria, del Centro di Ricerche storiche di Rovigno…

Nel corso dell’incontro gli organizzatori si sono prefissi di affrontare i seguenti argomenti: l’origine della famiglia; il casato capodistriano; i rapporti di parentado; il feudo del Marchesato di Pietrapelosa; le proprietà nel contado di Capodistria; i beni immobili in città e nel circondario; uomini d’arme, funzionari e uomini di cultura durante il dominio della Repubblica di Venezia; il ruolo svolto nell’ambito delle accademie; il contributo dato allo sviluppo civile e culturale di Capodistria. Un capitolo sarà incentrato sul Girolamo Gravisi, erudito e illuminato, in cui verrà fatta luce sullo studioso, il promotore di iniziative culturali, il suo ruolo nell’Accademia dei Risorti, il rapporto e la collaborazione con Gian Rinaldo Carli, i contatti con gli uomini di cultura del suo tempo. Non mancheranno accenni sugli studiosi di storia patria tra Otto e Novecento, nonché sulle vicende novecentesche e l’esilio della famiglia..
Nel corso del convegno prenderanno la parola relatori provenienti dalla Slovenia, dalla Croazia e dall’Italia, in rappresentanza di università (Capodistria, Trieste, Venezia), biblioteche, istituti e società di ricerca nonché di altre istituzioni, che proporranno innumerevoli contributi relativi alla famiglia in questione e al contesto storico, evidenziando gli intensi scambi di varia natura tra l’Istria, Venezia e l’area veneta nonché le altre regioni italiane. Ad oggi si annoverano diciotto adesioni di studiosi, tra questi diversi giovani connazionali.

L’incontro si aprirà venerdì 30 novembre alle ore 9.15, con gli indirizzi di saluto, cui seguirà la prima parte, dal titolo “Il casato” (presiede Veronica Toso, Università Ca’ Foscari, Venezia), e gli interventi di: Fulvio Salimbeni (Università di Udine), Da Gian Rinaldo Carli a Bernardo Benussi: erudizione e storia patria in Istria tra illuminismo e irredentismo; Marino Bonifacio (Società di Studi storici e geografici, Pirano), Origini storiche dei nobili Gravìsi di Pirano e Capodistria; Gaetano Benčić (Società di Studi storici e geografici, Pirano), Pietrapelosa: da castello patriarchino a feudo dei Gravisi.

I lavori riprenderanno dopo una pausa caffè, con tema Girolamo Gravisi, le accademie e la cultura del suo tempo (presiede Salvator Žitko, Società storica del Litorale, Capodistria), e le relazioni di Isabella Flego (Comunità degli Italiani “Santorio Santorio”, Capodistria/Accademia dei Risorti, Capodistria), Girolamo Gravisi: tesori di un precursore silenzioso; Veronica Toso (Università Ca’ Foscari, Venezia), Cultura ed erudizione a Venezia e in Istria nella Repubblica delle lettere; Antonio Trampus (Università Ca’ Foscari, Venezia), Accademie, istituzioni e virtù civica. Girolamo Gravisi, Gianrinaldo Carli e l’Accademia dei Risorti.

Seguirà nel pomeriggio-serata, la parte incentrata su Girolamo Gravisi: figura poliedrica del Settecento istriano (presiede Antonio Trampus, Università Ca’ Foscari, Venezia), e i contributi di: Gino Bandelli (Università di Trieste), Girolamo Gravisi e l’antiquaria istriana nel secolo XVIII; Luana Giurgevich (Centro Interuniversitário de História das Ciências e da Tecnologia (CIUHCT) – Faculdade de Ciências – Universidade de Lisboa/Società di studi storici e geografici, Pirano), Londra-Padova-Capodistria: Alberto Fortis e il ritrovamento dell’iscrizione di Cissa; Ivan Marković (Biblioteca centrale “Srečko Vilhar”, Capodistria), Girolamo Gravisi “bibliotecario”: la Libreria Pubblica di Capodistria 1760-1806; Giorgio Federico Siboni (Società Storica Lombarda, Milano), “Alla Magnifica Città di Capodistria”. Scambi culturali fra Luigi Bossi, Gian Rinaldo Carli e Girolamo Gravisi; Nives Zudič Antonič (Università del Litorale, Capodistria), Girolamo Gravisi e la questione della lingua.

La mattinata di sabato 1.mo dicembre sarà imperniata sul retaggio di una famiglia (presiede Isabella Flego, Comunità degli Italiani “Santorio Santorio”, Capodistria/Accademia dei Risorti, Capodistria), con i saggi di: Zdenka Bonin-Deborah Rogoznica (Archivio regionale di Capodistria), Il fondo della casata Gravisi custodito nell’Archivio regionale di Capodistria; Salvator Žitko (Società storica del Litorale, Capodistria), L’antica decorazione pittorica dello scalone del palazzo dei marchesi Gravisi-Barbabianca e il contesto storico; Marina Paoletić (Società di Studi storici e geografici, Pirano), La perduta villa Gravisi-Barbabianca a San Tomà e l’architetto Gabriel Le Terrier de Manetot; Denis Visintin (Museo civico, Pisino), Le ultime vicende feudali del Feudo di Pietrapelosa.

Un altro segmento di cui si discuterà al convegno capodistriano è L’Ottocento e il Novecento: figure e vicende storiche (presiede Fulvio Salimbeni, Università di Udine). Ne parleranno: Kristjan Knez (Società di Studi storici e geografici, Pirano), con Anteo Gravisi: erudito, studioso di storia patria e redattore de “La Provincia dell’Istria”; Rino Cigui (Centro di Ricerche storiche, Rovigno/Società di studi storici e geografici, Pirano), con Pio Gravisi e le misure profilattiche contro il colera a Capodistria negli anni 1883-84; Michele Grison (Società di Studi storici e geografici, Pirano), con Il professor dottor Giannandrea de Gravisi Barbabianca (Capodistria 1880-Trieste 1960). Chiuderà, in modo più che appropriato, Alessandra Argenti Tremul (Centro di Ricerche storiche, Rovigno), con Gli ultimi giorni della famiglia Gravisi a Capodistria.

Ilaria Rocchi

La Voce del Popolo  5 novembre 2012

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