«Siamo qui per ricordare una delle pagine più buie della nostra storia, con il compito di rompere un muro di assordante silenzio che ancora oggi non permette alla storia di superare una vicenda vecchia di oltre settant’anni. La verità non può offendere nessuno». È questo l’appello che ieri sera il sindaco di Gorizia Ettore Romoli ha voluto lanciare a margine della cerimonia istituzionale in memoria dei deportati in Jugoslavia nel maggio del 1945.
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