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Gorizia: proposta per Museo della Memoria (Il Piccolo 14 ott)

La designazione dell'assessore alla cultura Antonio Devetag a presidente del Mittelfest crea soddisfazione, perchè finalmente un goriziano è ai vertici di un ente culturale di grande prestigio, ma suscita anche qualche preoccupazione.

Gorizia sta attraversando, come più volte abbiamo sostenuto in Consiglio comunale, un periodo delicato anche dal punto di vista della strategia culturale di questa amministrazione. Pur ottenendo alcuni risultati positivi, manca un disegno complessivo e un'idea unificante che qualifichi la città.

Rifacciamo qualche proposta. Abbiamo detto che il museo dell'Arcidiocesi deve diventare museo del Novecento. La storia di Gorizia non può essere solo storia della Prima guerra mondiale, già ampiamente valorizzata da altri comuni della provincia. Gorizia deve riflettere sul suo carattere di città multietnica, sulle radici della scontro nazionale che hanno portato ad una particolare forma di fascismo di frontiera, sull'occupazione nazista, sui 45 giorni e sulle foibe, sull'esodo: insomma tutta la storia della città va ripensata in un programma organico, scientifico e approfondito che permetta ai visitatori del museo, in particolare agli studenti, di osservare una storia meditata ed approfondita, non ideologica e settaria, delle questioni che la città ha subito ed affrontato.

All'interno del museo va assolutamente creato un Archivio della memoria che raccolga le testimonianze delle persone che hanno conosciuto la storia della città, coinvolgendo nelle interviste gli studenti del Dams ed altre strutture che in città si occupano di cinema. Ogni città ha cura e protegge la sua memoria, ne fa oggetto di discussione e di consolidamento dell'identità locale. Possibile che Gorizia non possa fare altrettanto, offrendo così agli studenti strumenti didattici essenziali per comprendere il loro passato? Raccogliere le storie dei deportati, degli esuli, dei profughi, di coloro che hanno lavorato con Basaglia, non rappresenterebbe un patrimonio di conoscenza anche per i giovani? Basta andare a Monfalcone o a Gradisca per vedere come altri centri stanno curando il settore.

Sabato si è concluso a Monfalcone un interessante e partecipato convegno sull'archeologia industriale. Non è pensabile inserire il Cotonificio all'interno di una rete che da Torviscosa a Monfalcone crei un interesse per la cultura del lavoro? Insomma tante cose si potrebbero fare, ma avrà l'assessore tempo e attenzione per la sua città? Quando ritiene che si debba designare un curatore del museo che la giunta ha promesso di aprire entro il 2009? Sappiamo che per progetti di questo tipo ci vuole tempo e non vorremmo ritrovarci con l'ennesimo scatolone vuoto.

Per concludere un'ultima preoccupazione: è bene che una manifestazione del Mittelfest arrivi a Gorizia, purchè sia salvaguardata e incentivata l'attività di coloro che da anni organizzano il festival «È storia», realtà radicata e prestigiosa per la città, che ha saputo elaborare anche forme di turismo storico , con l'ottima idea dell'autobus, che andrebbero estese e rafforzate. Possiamo aggiungere manifestazioni a Gorizia, ben vengano, ma dobbiamo dare radici più profonde e certe a quello che già abbiamo.

Anna Di Gianantonio

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