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Gorizia, per la ”Casa rossa” giardini e biblioteche (Il Piccolo 12 set)

Prosegue l’intenso rapporto fra la facoltà di Architettura dell’Università di Trieste e la città di Gorizia, il suo territorio, la sua storia e le sue trasformazioni urbanistiche. Questa volta la sfida raccolta dai docenti e dagli studenti della sede di via Alviano riguarda il ripensare, recuperandola dal degrado e dall’abbandono, l’area dell’ex valico confinario della Casa Rossa. 

Il progetto didattico e di esperienza sul campo è dunque diventato una mostra dal titolo “Casa Rossa. Gorizia Nova Gorica”, inaugurata alla galleria Dora Bassi dell’Auditorium di via Roma. Esposti pannelli, plastici e disegni che rendono concreta e leggibile la proiezione futuribile della trasformazione dell’area, un tempo simbolo della cortina di ferro con la ex Iugoslavia, da periferia squallida e dimenticata a centro di studio e cultura, con negozi e luoghi di svago. Sono 80 gli studenti del quinto anno che hanno realizzato gli elaborati durante i corsi di composizione architettonica e paesaggistica. Ne sono risultate delle proposte interessanti e di possibile realizzazione. 

«Questo tipo di esperienza, ha sottolineato il preside della facoltà di Architettura Giovanni Fraziano, caratterizza la nostra offerta didattica e formativa. È un’esperienza che dà una nuova prospettiva di apprendimento. Uscendo dalle aule gli studenti e le studentesse entrano in contatto con la materia viva del contesto urbano, ne comprendo la complessità e le origini storiche. In questo modo l’apprendimento teorico si arricchisce con l’esperienza.” Esposti tre masterplane e 20 progetti realizzati durante il laboratorio di progettazione, diretto da Gianfranco Guaragna. «Il tema dato era complesso – ha sottolineato Guaragna – ma proprio per questo non abbiamo imposto dei vincoli rigidi al lavoro degli studenti. Questa liberà ha dato loro la possibilità di andare fuori tema arrivando a progettare spazi e soluzioni allo stesso tempo originali e concreti». 

Varie le proposte suddivise per le due tipologie di lavoro, paesaggistica e architettonica. Nel primo caso si spazia dall’idea di abbattere i vecchi edifici che si affacciano sul piazzale, un tempo uffici delle forze dell’ordine addette al confine, per plasmare parchi e giardini su diversi livelli utilizzando le macerie delle demolizioni. Forte l’attenzione a soluzioni ecologiche con la creazione di vasche per la raccolta dell’acqua piovana e l’installazione di impianti ecosostenibili di fitodepurazione. «Nei lavori – ha proseguito Guaragna – viene proposta una nuova realtà urbana fortemente legata e al servizio della città». Ecco perché nella futura area “Casa Rossa” non ci saranno solo aule, laboratori e sale studio, quale naturale espansione della sede nell’attiguo ex Seminario, ma anche negozi, cinema, teatri, palestre e la biblioteca civica. 

Un’idea di cosa manca a Gorizia per la popolazione universitaria si può leggere anche dall’inserimento nella cittadella a cavallo fra Italia e Slovenia di una casa per studenti e di una mensa. Servizi che sarebbero utilizzati non solo dalle facoltà degli atenei triestini e udinesi ma anche dalle sedi universitarie slovene a Gorizia e Nova Gorica. Una particolarità della progettazione è rappresentata dall’attenzione che i futuri architetti hanno dato all’utilizzo polivalente degli spazi. Infatti per rendere il nuovo quartiere vivo in ogni momento della giornata e dell’anno sono stati inseriti esercizi pubblici e attività commerciali, come bar, teatri e altri luoghi di aggregazione. 

«In questo modo, ha evidenziato Giovanni Fraziano, l’area collegata attraverso la Galleria Bombi alla piazza della Vittoria diventerebbe tutt’uno con la città, allargandone il centro». Questa collaborazione fra la facoltà di Architettura e la città non è la prima esperienza, ha ricordato il sindaco Ettore Romoli. E’ infatti in fase di stesura il progetto, commissionato dalla Biblioteca statale isontina, di recupero e trasformazione dello storico Teatro Petrarca del Trgovski Dom progettato e realizzato da Max Fabiani oltre cento anni fa, in centro polifunzionale al servizio della città. Anche in questo caso i progetti sono stati esposti in mostra, ricorda Marco Menato direttore Bsi, e quanto prima saranno pubblicati. L’esposizione “Casa Rossa. Gorizia Nova Gorica”, realizzata anche con la partecipazione dei docenti Alessandra Marin e Lucia Krasovec, è aperta fino a sabato 15, ingresso libero, dalle 10 alle 12 e dalle 16 alle 19. 

Margherita Reguitti
“Il Piccolo”12 settembre 2012

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