La scomparsa del Prof. Giuseppe Parlato rappresenta una perdita gravissima per il Comitato provinciale di Roma dell’Associazione Nazionale Venezia Giulia e Dalmazia e per me a livello non solo professionale. Lui è stato per tanti anni una presenza costante nelle nostre attività e quest’assidua frequentazione aveva portato a creare uno splendido rapporto umano.
A fine anni Novanta Parlato entrò in contatto con il nostro ambiente ed io inizialmente vidi in lui un maestro, un riferimento nell’ambito sia degli studi sia della professionalità di storico. Cominciarono ad avere luogo pranzi, cene, incontri e chiacchierate di ore che riguardavano sia argomenti storici di più ampio respiro sia la vicenda del confine orientale. Parlato a Trieste era di casa, aveva una rete di amicizie di rapporti istituzionali e professionali che lo avevano inserito nel nostro mondo, ma era nelle relazioni con la comunità giuliano-dalmata di Roma che trovava ulteriore soddisfazione la sua curiosità intellettuale. Dimostrava un particolare interesse per il mio vissuto di figlia di esuli istriani nata e cresciuta nel Quartiere Giuliano-dalmata e per il lavoro che svolgevo con la comunità italiana in Istria, in un’epoca in cui tali rapporti risultavano sgraditi a gran parte del mondo dell’Esodo e quindi poco si sapeva riguardo i nostri connazionali oltre confine.
Le notizie che gli fornivo in tal senso entravano nel patrimonio di informazioni su cui elaborava la sua analisi critica storica, minuziosa e sensibile, in cui il dato umano non mancava mai, essendo per lui molto importante al fine di comprendere i dati storici ed i documenti. La sua, infatti, non era solamente una conoscenza approfondita, ma anche la ricerca di una piena comprensione delle dinamiche. Fu a tal proposito di lunga data la frequentazione che ebbe con tante figure di rilievo della comunità giuliano-dalmata di Roma, in primis con mio padre Sergio, con il quale ha tenuto tante conferenze in occasione del Giorno del Ricordo e non solo, presso scuole, Comuni e sedi istituzionali: rappresentavano una perfetta combinazione tra storia e testimonianza. Nel 2015 ad Albano intervenni insieme a loro nell’ultima occasione in cui mio padre raccontò in pubblico la sua storia di esule rovignese.
Parlato fece parte anche del comitato scientifico che contribuì alla realizzazione del primo documentario dedicato al Quartiere Giuliano-dalmata, una realtà specifica che lo incuriosiva tantissimo, in quanto voleva approfondire una conoscenza che non si limitava alle carte ed all’analisi asettica dei fatti, ma si consolidava attraverso il rapporto diretto con le persone. Si era così instaurato quello splendido rapporto di stima e cordialità con mio padre: il giorno dopo la sua scomparsa, Parlato lo ricordò esplicitamente in una conferenza che riguardava la storia del confine orientale.
Nel 2004 venne istituito il Giorno del Ricordo, che rappresentava ancora un argomento scottante, eppure, già nel 2007, Parlato organizzò alla sua Università San Pio V un grande convegno in aula magna: “Dialoghi sulla frontiera” fu una giornata intera di studio realizzata insieme a me, nell’ambito di un mio più ampio coinvolgimento nelle sue attività didattiche. Da lì in poi avrebbe partecipato a tantissimi eventi del Comitato ANVGD di Roma, anche nelle scuole ed in contesti in cui avrebbe potuto trovarsi a fronteggiare eventuali difficoltà. Quando conclusi il mio Dottorato di Ricerca apprezzò la mia tesi dedicata a Rovigno ed alla ricomposizione dei rapporti tra esuli e comunità italiana, definendola «il lavoro di tutta una vita».
Parlato è stato un maestro ed un professore da cui ho imparato tanto, ma ben presto era diventato amico caro, con il quale si instaurò molta confidenza. Ci si vedeva anche a Trieste, dove mi aveva presentato amici e colleghi, assieme ai quali era un piacere apprezzare la sua ironia e la sua capacità di godere della vita, in modo spontaneo e sincero. Si è trattato di un amico vero, un professore come quelli che non si incontrano più. La sua presenza ha inciso positivamente nella mia vita, ricambiandomi della stima e della confidenza che avevo nei suoi confronti.
Giuseppe Parlato ci mancherà, mi mancherà tantissimo.
Donatella Schürzel
Presidente del Comitato provinciale di Roma dell’Associazione Nazionale Venezia Giulia e Dalmazia
Vicepresidente nazionale ANVGD