Giornata europea di Commemorazione delle Vittime dei regimi totalitari

23.08.2025 – L’Associazione Nazionale Venezia Giulia e Dalmazia celebra il 23 agosto, Giornata europea di Commemorazione delle Vittime dei regimi totalitari. Lo fa perché invitata dal Parlamento Europeo, come ribadito nella solenne Risoluzione del 19 settembre 2019. Lo fa perché glielo chiedono i suoi morti, anche i bambini di Vergarolla.

Lo fa, testardamente, pur consapevole dello squilibrio, nel nostro paese, fra la doverosa memoria che si coltiva verso il nazifascismo che investì tutto il territorio nazionale, rispetto alla memoria verso il totalitarismo titino, che afflisse solo gli abitanti del confine orientale.

Ma di questa asimmetria non siamo solo noi italiani a interrogarci. Il 21 u. s. si è tenuto un convegno a Berlino, promosso dalla “Fondazione federale per la memoria della Sed”. Il tema: «Mentre i crimini nazisti sono saldamente radicati nella coscienza sociale, il ricordo della violenza comunista rimane ancora oggi molto meno presente. Quali sono le cause di questa asimmetria? ». Relatori erano tutti studiosi della Memoria e delle rappresentazioni o autorappresentazioni del passato. Invitati, anche noi italiani lo abbiamo seguito.

Solo due dati, dei 13,5 milioni di turisti che visitano Berlino annualmente, almeno 1/3 è sulle tracce del “Muro”: 4,5 milioni ogni anno visitano il Check-point Charlie o qualche altro museo sulla Ddr. È a dire che una domanda di Memoria esiste. Il dibattito ovviamente è stato molto influenzato dall’angolo visuale berlinese e quindi poco suggestivo di riflessioni per il nostro Paese, resta tuttavia significativo che ci si interroghi.

Si è parlato anche di testi scolastici. Noi i manuali di storia per molti anni li abbiamo subiti, dapprima per l’assenza delle foibe poi per l’insufficienza della trattazione. Ora si tratta di pervenire a un monitoraggio più completo. La nostra storia potrà trovare il pieno risarcimento nella misura in cui sapremo ricondurla al contesto europeo, anche in sinergia con i passi avanti che compiono i nostri vicini ex jugoslavi: insieme portare il nostro contributo alla piena conoscenza del comunismo realizzato.

Pertanto sono positive novità i seminari ANVGD che includono, attraverso la vicenda di Malghe Porzûs, la contraddittoria posizione del Pci di allora, e inseriscono altresì una disamina del funzionamento delle economie socialiste a pianificazione centrale e nazionalizzazione dei mezzi di produzione, con la fallimentare esperienza della c.d. Autogestione jugoslava.

Nei proficui viaggi-studio, offerti p.e. dal Consiglio regionale della Liguria, i nostri studenti scoprono un mondo che i manuali di storia non affrontano adeguatamente: a Gorizia hanno ricevuto dei flaches di stimolo, col museo della prepustnica, col museo del contrabbando, …(dover nascondere il caffè nel parafango dell’auto svitando i fanali!). Ora coi seminari ai docenti una conoscenza più approfondita. Di là c’era il paradiso socialista, ma gli jugoslavi (e non solo i nostri rimasti) guardavano di qua, guardavano un’Italia la quale, con tutti i suoi difetti, era pur sempre un’economia di mercato in un Paese libero.

Ora intanto lavoriamo sulle ricorrenze, facciamole conoscere a tutta la nazione: 23 agosto, 19 settembre, 9 novembre. Il 18 agosto 2026 saranno 80 anni dalla strage di Vergarolla, la più sanguinosa della storia repubblicana, un terzo erano bambini. Non deve finire il 2026 che resti un solo italiano ignaro di quell’accadimento.

Valter Lazzari

Consigliere nazionale dell’ANVGD

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