Poste Italiane, con un bollettino diffuso ieri, ha comunicato ufficialmente che l'emissione del francobollo dedicato alla città di Fiume prevista per il 30 ottobre, "è stata differita ad altra data".
Tale decisione, si legge nel comunicato, "è stata assunta da Poste Italiane, su richiesta del Ministro delle Comunicazioni, dopo la segnalazione del Ministero degli Affari Esteri per una valutazione ulteriore circa il momento più opportuno per dare corso all'emissione filatelica".
Un linguaggio piuttosto criptico, come si può notare, che lascia ampi spazi all'interpretazione. A cominciare da quella secondo cui l'emissione è solo rimandata a tempi migliori.
Non si conosce ancora la motivazione ufficiale della protesta avviata dalla Croazia presso il nostro Ministero degli Esteri, e da qui al Ministero delle Comunicazioni, ma sembrerebbe essere la didascalia "Terra orientale già italiana" il centro del problema. Se così fosse, non si capisce, come ci si potrebbe ancora aspettare l'emissione di tale francobollo, in futuro.
A questo punto, però, la questione è un'altra: Poste Italiane dopo lo stop ricevuto dal Ministero delle Comunicazioni, è riuscita a "fermare" per tempo la vendita del francobollo in tutta Italia? Fino ad ora non ci giungono notizie in senso contrario, ma non è da escludersi che in qualche città tale vendita sia "regolarmente" avvenuta.
(fonte Philweb)