Si è celebrato ieri il giorno della memoria e il paese intero è stato percorso da eventi e momenti toccanti che hanno reso, per quanto possibile, giustizia ad una delle pagine più infauste della storia dell’uomo.
Il ricordo tuttavia è filo conduttore e peculiarità di un altro importante evento, quello del “Giorno del Ricordo”, solennità civile, istituita con una legge del 30 marzo del 2004 in memoria delle vittime delle foibe e dell’esodo giuliano – dalmata, che viene celebrata il 10 febbraio di ogni anno. A questo proposito il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano ha dichiarato « Fu una barbarie basata su un disegno annessionistico slavo che assunse i sinistri connotati di una pulizia etnica».
Relativamente alla ricorrenza, il capogruppo provinciale del PdL, Stefano Gagliardi, ha presentato un’interrogazione all’Ente di Forlì Cesena per conoscere quali iniziative verranno organizzate dalla Provincia per ricordare e conservare la memoria di quanto accaduto e se l’Ente territoriale intenderà condividere l’invito ad esporre il 10 febbraio un tricolore alla finestra per le vittime delle foibe e di tutte le dittature.
“Vi è la necessità di far conoscere all’opinione pubblica italiana le vicende del confine orientale italiano e della contigua area balcanica, con particolare riferimento a quanto accaduto alla fine della Seconda guerra mondiale quando, mentre tutta l’Italia grazie all’esercito Anglo-Americano veniva liberata dall’occupazione nazista, a Trieste e nell’Istria (sino ad allora territorio italiano) si è vissuto l’inizio di una tragedia: la “liberazione” avvenne ad opera dell’esercito comunista jugoslavo agli ordini del maresciallo Tito”, spiega Stefano Gagliardi che aggiunge: “350.000 italiani abitanti dell’Istria, di Fiume e della Dalmazia dovettero scappare ed abbandonare la loro terra, le case, il lavoro, gli amici e gli affetti incalzati dalle bande armate jugoslave e che decine di migliaia furono uccisi nelle Foibe o nei campi di concentramento titini, in quanto la loro colpa era di essere italiani e di non voler cadere sotto un regime comunista”.
(fonte www.forli24ore.it 28 gennaio 2012)