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Foibe nell’umaghese: serve mappatura (Voce del Popolo 14 mag)

UMAGO – “Sono 22 le foibe, gli inghiottitoi e le voragini pericolose nell’Umaghese, che non figurano sulle carte topografiche locali e che quindi non sono recintate, a garanzia della sicurezza della cittadinanza, per cui ci rivolgeremo alla Città con una richiesta di finanziamento, onde provvedere in merito”. Così Mario Jelenković, comandante dell’Unità dei vigili del fuoco di Umago, a conclusione del sopralluogo eseguito su tutto il territorio umaghese. Come noto, l’argomento è stato ripetutamente sollevato lo scorso anno da Dario Šain, allora consigliere comunale di Buie, il quale ha denunciato una situazione analoga anche nell’Alto Buiese e in particolare vicino alla frazione abitata di Tribano. Senza alcuna recinzione le foibe rappresentano un serio pericolo sia per le persone che per gli animali, come ha puntualizzato Jelenković, ricordando che in una di quelle voragini, qualche anno fa, ha perso la vita anche un pompiere.

Nell’Alto Buiese, inoltre, ci sono molte altre grotte con all’interno stalattiti e stalagmiti che potrebbero venire valorizzate e incluse nell’offerta turistica locale. La presenza di grotte e foibe è marcata pure nell’area di Umago, soprattutto verso Markovac e Canegra. La società speleologica locale ha esplorato finora parecchie foibe e grotte della zona, senza però eseguirne una dettagliata mappatura, indispensabile per avviare l’iter per la loro recinzione, ossia per rendere le singole locazioni sicure. Le foibe sono pericolose per i cacciatori, per i raccoglitori di funghi, di asparagi, per chi ama fare delle passeggiate in natura e per gli stessi vigili del fuoco, che a causa degli incendi spesso si trovano a operare in condizioni difficili, anche di notte, quando il buio impedisce di individuare in tempo l’eventuale presenza di una voragine.

Franco Sodomaco

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