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Foibe: la guerra è finita (Il Piccolo 18 mar)

LETTERE 

Penso che le colpe del fascismo sono una comoda scusa per dichiarare in vita l’anti-italianità. Ho letto, non certo con stupore, alcune lettere pubblicate sul Piccolo il 12 marzo sui fatti di Corgnale del 28 febbraio. Certamente non mi stupiscono simili posizioni da parte degli esponenti della minoranza slovena e non trovarne la connivenza in quella situazione pare molto improbabile (la presenza, fra gli altri, di Samo Pahor e, credo, di Pavel Volk la dice lunga, molto lunga…). Ritengo che sia molto giusto pretendere dalle organizzazioni slovene nostrane una netta condanna di quanto avvenuto. Ma ciò, fatto in maniera decisa, non si è ancora visto.

Il grave è che si continua a insistere su un farsesco principio (ma di molto comodo), ripreso poche settimane fa anche dal presidente sloveno Turk, secondo cui l’Italia non avrebbe ancora fatto i conti con il proprio passato e non avrebbe mai pagato per le nefandezze del fascismo.

Ha un po’ stufato, soprattutto a Trieste e dintorni dove la storia nostra la conosciamo bene – anche se a molti piace piegarla a proprio comodo, ricordando ed enfatizzando o dimenticando se non negando, a seconda dei casi – continuare a sentire la solita solfa che oltre a essere del tutto priva di fondamento (viste le sanzioni e le mutilazioni subite dall’Italia nel dopoguerra proprio per sanare i «debiti» contratti a causa del fascismo), rimane comodamente l’ultima e unica arma che minoranza slovena da questa parte, e maggioranza dall’altra parte del confine, hanno per dichiarare ancora in vita, dal punto di vista politico, la loro opposizione a tutto ciò che è italiano.

Qualcuno dovrebbe avvisarli che la guerra è finita da oltre sessant’anni.

Piero Delbello, presidente della Famiglia di Grisignana Libero Comune d’Istria in esilio

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