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Fiume, tombe italiane a rischio nel cimitero monumentale – 31ott13

La vicenda è nota e rischia di “defiumanizzare” (consentiteci il termine) il cimitero monumentale di Cosala, testimone muto ma preziosissimo della storia della città dell’aquila bicipite. Ben 2 mila e 600 posti salma, circa l’8 per cento del totale dei 33 mila e 200 posti cimiteriali, stanno attendendo di sapere il loro destino: la municipalizzata Kozala (le Pompe funebri fiumane) è impegnata nelle ricerche dei titolari o degli eredi per risolvere lo status di queste tombe, molte delle quali recano la scritta in italiano, segno che conferma storia, cultura e lingua della popolazione fiumana. Purtroppo parecchie di queste tombe rischiano di passare ad un altro proprietario, con relativa cancellazione delle scritte in lingua italiana, in quanto da anni nessuno si fa avanti per pagare la tassa cimiteriale. Si prospetta un “culturicidio”, uno stravolgimento che nessuno dei fiumani si augura e qui ci mettiamo anche gli appartenenti al popolo di maggioranza, ai quali sta a cuore il passato dell’amata città.

Due in particolari i sepolcri che potrebbero cambiare proprietari, essendo stati inseriti nella lista del patrimonio ambientale che gode di un minor grado di tutela: parliamo delle tombe Luppis e Smith&Meynier&Gunft. Per il primo sepolcro, le Pompe funebri hanno contattato il Consolato generale d’Italia a Fiume, chiedendo aiuto per poter risalire all’ultimo titolare. Per il secondo, è stata inviata una lettera al Consolato generale d’Austria a Fiume contenente la stessa richiesta. Intanto a muoversi in questo senso è stato il Consiglio della minoranza italiana della Regione quarnerino–montana, promuovendo una mostra intitolata Fiumani all’ombra dei cipressi che sarà inaugurata oggi a Palazzo Modello, nella sede della Comunità degli Italiani.

Grazie al supporto dell’Istituto nazionale confederale di assistenza Inca Cgil e al Consolato generale d’Italia a Fiume, è stata eseguita la fotomappatura del camposanto di Cosala. Ha riguardato tombe e nicchie presentanti la scritta in italiano e che rischiano l’esproprio perché abbandonate.

Il lavoro di mappatura è stato fatto dal fotografo Egon Hreljanovic, dallo storico dell’arte Daina Glavocic, dal pittore Mauro Stipanov e dal professore Irvin Lukezic. L’esposizione rimarrà aperta quattro giorni.

Al di là dei meriti storici e culturali della mostra sta di fatto che un altro pezzo del passato di Fiume sarà inesorabilmente cancellato. Non dimentichiamo che se vogliamo conoscere l’anima di una città la cosa migliore è visitare il suo cimitero. Lì si trova tutto.

Andrea Marsanich
www.ilpiccolo.it 31 ottobre 2013

 

 

 

Fiume, Cimitero di Cosala: particolare del monumento funebre della famiglia Ossoinack, opera di Domenico Rizzo (foto www.matica.hr)

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