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Fiume in crisi: apre supermarket per i poveri (Il Piccolo 15 ott)

di ANDREA MARSANICH

FIUME Una rivendita di prodotti alimentari e articoli per l’igiene dove i ”nuovi poveri” possono fare la spesa a prezzi estremamente modici. E’ la risposta di Fiume alla pesante crisi economica che ha colpito la grande maggioranza della popolazione croata, in cui centinaia di migliaia di persone stentano ad arrivare a fine mese, oppure hanno estremo bisogno dei sussidi statali.

Su iniziativa di due organizzazioni francescane giovanili, nel capoluogo quarnerino è stato aperto un negozio dove possono fare acquisti solo i fiumani ridotti in miseria: sono circa 1.500 persone, che ricevono mensilmente dallo stato non più di 500 kune, pari a 68 euro. Il punto vendita, definito il self service di assistenza sociale, resterà aperto una settimana, periodo in cui – in base a quanto concordato – ciascuno degli indigenti potrà fare shopping secondo un orario prestabilito, onde evitare resse. A disposizione circa 10mila articoli, procurati gratuitamente da organizzatori e nugoli di volontari, molti dei quali alunni delle scuole fiumane.

Un’iniziativa più che apprezzabile, che in futuro potrebbe assumere carattere permanente, venendo così incontro alle esigenze di questa poco fortunata categoria. Lo speciale negozio, situato in viale Andrija Kacic Miosic (lungo la Fiumara), è aperto ogni giorno dalle 9 alle 19. Nei primi giorni di lavoro è stato un successone, con i meno abbienti che hanno lasciato la rivendita sorridendo, potendosi permettere prodotti che altrimenti – a prezzi normali – non avrebbero mai acquistato.

Secondo i dati a disposizione del Centro comunale di assistenza sociale, gli indigenti estremi sono 1.539 persone, precisamente 556 single e 349 nuclei famigliari. Quest’ ultimi comprendono 289 bambini di età inferiore ai 7 anni, come pure 182 bambini tra i 7 e i 15 anni. Complessivamente, i minorenni poveri sono 490. La lista comprende 543 persone in grado di lavorare, ma iscritte alle liste di collocamento. Ci sono poi 45 fiumani che lavorano ma non percepiscono lo stipendio (in Croazia è una categoria che comprende addirittura 70mila occupati), come pure 53 pensionati e 408 adulti che, per vari motivi, sono totalmente incapaci al lavoro. La municipalità di Fiume dà una mano non soltanto ai più poveri, ma anche a coloro che non possono essere definiti indigenti, ma che comunque vivono in condizioni di ristrettezza. Si tratta di 2682 famiglie, che possono beneficiare (in base alle entrate) di sovvenzioni per l’affitto, corrente elettrica, acqua potabile e nettezza urbana. Solo in agosto, il comune si è in tal senso fatto carico di una spesa di 731mila kune, circa 100mila euro.

Fiume – ricordiamo – ha una popolazione di 145 mila abitanti. Dobbiamo inoltre aggiungere le cucine popolari o mense dei poveri, dove quotidianamente si sfama un migliaio di fiumani. A provvedere ai pasti caldi sono l’amministrazione cittadina (840 porzioni) e le Suore della Carità (150). Restando in tema va aggiunto che a fine settembre i senza lavoro a Fiume e in regione erano 16.839, ovvero 977 persone in più rispetto al mese precedente, mentre l’aumento su base annua è di 2364 disoccupati. Insomma, conclusa l’estate e la stagione turistica, si sono persi centinaia di posti di lavoro.

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