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Fiume, a ottobre la prima pietra della moschea (Il Piccolo 21 ago)

FIUME La cerimonia di posa della prima pietra della moschea fiumana è stata fissata per il 3 ottobre prossimo, con lavori di costruzione che dovrebbero essere ultimati in capo a quattro anni. Lo ha dichiarato in via ufficiale il muftì Sevko Omerbasic, presidente della Comunità islamica croata, aggiungendo subito che l’edificazione – in base alle disposizioni dell’amministrazione cittadina di Fiume – dovrebbe essere portata a termine in 24 mesi, cosa che non sarà sicuramente rispettata, poiché il centro islamico nel rione occidentale di Rujevica (Plasse San Giovanni), costerà da 6 a 8 milioni di euro.

Sono soldi di cui attualmente la Comunità islamica fiumana non dispone, destinati pertanto a causare ritardi nella realizzazione di un progetto molto caro ai circa 10 mila musulmani del capoluogo e della regione quarnerino–montana, soprattutto di origini bosniache e kosovare. È da 20 anni che i seguaci di Allah residenti a Fiume e dintorni tentano di avere un proprio tempio, per non dovere sempre pregare in luoghi improvvisati, come nei palasport comunali. Questo grande desiderio sta per avverarsi e dunque, a meno di clamorosi intoppi, la voce del muezzin comincerà a diffondersi in riva al Quarnero a partire dal 2013.

Quanto sorgerà a Rujevica, su una superficie di 3 mila e 500 metri quadrati, non riguarderà soltanto una moschea. È in progetto pure l’edificazione di un minareto, alto 23 metri, di uffici della direzione della Comunità islamica fiumana, appartamenti per funzionari religiosi, sale polivalenti, un asilo infantile, una sala riservata alle donne, ristorante e bar. Il tutto in un lotto di terreno, di 10 mila e 860 mq, che la citata Comunità islamica ha acquistato dal Comune di Fiume.

«Voglio rimarcare che noi saremmo felici di avere il nostro centro islamico fra quattro anni – ha dichiarato il muftì Omerbasic –. purtroppo ci sta penalizzando l’attuale crisi economica croata e mondiale, mentre i nostri cittadini di confessione islamica, o la gran parte di essi, stanno avendo mille difficoltà per arrivare a fine mese».

«Dopo aver pagato il lotto e il progetto dello scultore accademico Dusan Dzamonja – ha precisato il religioso – in questo momento non abbiamo nemmeno un centesimo. Finora abbiamo speso circa un milione di euro, ma l’importante è essere animati da tante speranze e dalla volontà di fare bene».

Secondo Omerbasic, i credenti domiciliati a Fiume e nel resto della Croazia copriranno le spese del centro islamico nella misura dal 10 al 15%. Per il resto si tratterà di donazioni che arriveranno dall’estero, principalmente da tre Paesi e cioè Turchia, Libia e Qatar. La Turchia ha provveduto e sta provvedendo a finanziare l’approntamento di moschee in altre ex repubbliche jugoslave, come Bosnia-Erzegovina, Serbia e Montenegro.

«Crediamo che ci verranno incontro – ha rilevato Omerbasic – anche la Banca islamica dell’Arabia Saudita e la Lega islamica mondiale. L’istituto bancario saudita ha già accordato il versamento di 320 mila dollari per la costruzione della sala per il catechismo. Infatti, si tratta di un’istituzione che finanzia le strutture collaterali e non i luoghi di preghiera». Nei 20 anni da quando è sorta l’idea di una moschea a Fiume, vi sono stati anche ritardi causati dal comportamento intollerante di singoli e associazioni, schieratisi contro il complesso islamico di Rujevica, con tanto di petizioni, iniziative di protesta e financo minacce. Quella fiumana sarà la terza moschea in Croazia, dopo gli edifici di culto musulmano di Zagabria e Gunja.

Andrea Marsanich

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