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Evitare il voto nel Giorno del Ricordo (Voce del Popolo 04dic12)

Nella tempesta delle elezioni, previste o anticipate, le date vengono annunciate con disinvoltura. Succede quindi che anche il 10 febbraio diventi uno dei tanti possibili riferimenti del calendario. Non per chi crede nel significato di questa data, da qui l’immediata reazione del presidente dell’Anvgd, Antonio Ballarin, che ha diramato una nota nella quale spiega: “Le elezioni per il rinnovo del Consiglio regionale del Lazio sono state stabilite, con decreto del presidente dimissionario, On. Renata Polverini, per i giorni 10 ed 11 febbraio. La scelta di una tale data, in coincidenza con la ‘solennità civile’ del Giorno del Ricordo, stabilita dalla legge n. 92 del 30 marzo 2004, ci appare quanto mai inopportuna. L’introduzione – dopo anni di dibattiti pubblici e discussioni parlamentari sui tragici eventi delle Foibe e dell’esodo della popolazione italiana autoctona dalla Venezia Giulia e dalla Dalmazia – della legge istitutiva del Giorno del Ricordo, segnava nel 2004 la formale inclusione di quelle drammatiche vicende nella coscienza pubblica nazionale, dopo lunghi decenni di oblio e di strumentali interpretazioni”.

 

E prosegue: “Da allora, la sensibilità verso queste pagine misconosciute della storia nazionale è andata – sia pure faticosamente ed ancora non compiutamente -, crescendo, grazie anche alla tenace opera delle Associazioni dell’esodo, animate dalla volontà di rendere quella memoria finalmente condivisa e di raggiungere le nuove generazioni, alle quali consegnare quella storia nella sua interezza e nella maniera più equilibrata e responsabile”.

 

Premesso tutto ciò, la conclusione è inevitabile: “La sovrapposizione delle date – avverte Ballarin -, a nostro avviso, rischia concretamente di affievolire l’attenzione dei cittadini, delle istituzioni e dei media sul Giorno del Ricordo, una solennità civile prevista dal calendario, conseguita dalle nostre associazioni in decenni di lavoro solitario e spesso vilipeso.

 

Per altro verso, è facile prevedere come la coincidenza con le elezioni regionali potrebbe essere causa di non volute strumentalizzazioni, marcando così, ancora una volta, una battuta di arresto nel processo di costruzione dell’identità nazionale, così fortemente voluta dagli esuli e da pressoché l’intero Parlamento nazionale”. Pertanto, nella nota il presidente dell’Anvgd, specifica: “Chiediamo dunque, con vigore, una maggiore sensibilità da parte delle Istituzioni e il rinvio delle elezioni regionali ad altra data: la politica non deve oscurare e rimuovere quella storia che tanto faticosamente i suoi protagonisti, nel silenzio e nella ostilità di tanti ambienti, hanno voluto restituire all’Italia intera”. Ora si attendono delle risposte.

 

(fonte “la Voce del Popolo” 4 dicembre 2012)

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