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Esuli e Finanziaria: lo sfogo della FederEsuli

Nell'apprendere dell'ennesima rinuncia ad affrontare la questione dell'emendamento alla Finanziaria proposto dalla Federazione degli Esuli da parte del Governo, il Presidente, Renzo Codarin, ha inviato la seguente nota:

"Non avremmo mai voluto assistere ad un’altra, meschina, sconfitta del Governo nei nostri confronti. Nel momento in cui nella Finanziaria si giunge a sopprimere i diritti previdenziali – riconosciuti agli esuli giuliano-dalmati dai tribunali e dalla Cassazione -, con una norma, l’attuale 512 dell’art. 2 del maxi-emendamento che ci danneggia mantenendo i vecchi criteri Inps per la maggiorazione ai nostri pensionati, non ci rimane che l’indignazione per le promesse disattese, per questo obbrobrio giuridico che pesa sulla classe politica che ci governa.
Le assicurazioni che ci erano state date da ministri e sottosegretari sul necessario emendamento, si sciolgono come neve al sole, ci chiediamo con che coraggio si rivolgeranno a noi per chiedere ancora rispetto o pazienza. Siamo decisi, a questo punto, a rivolgerci alla Corte Costituzionale e, se ciò non bastasse, a ricorrere, così come previsto dalle Leggi – e noi siamo gente rispettosa dell’onore e della giustizia – a tribunali europei per i diritti dell’uomo e dei gruppi minacciati, tale oggi ci sentiamo nel nostro Paese. E non ci consolano i cedimenti che si ravvisano su tutti i fronti a livello nazionale ed internazionale dell’Italia, il rispetto che ci è dovuto è venuto meno e noi protesteremo e ci opporremo fino alla fine".

 

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