02.04.2025 – Una mattinata veramente speciale inizia presso l’Istituto comprensivo della Scuola Secondaria di San Paolo d’Argon (BG), davanti alle classi III.
L’ospite è l’esule istriana Erminia Dionis che, tra quindici giorni, compirà 94 anni. È accompagnata da Rosanna Mondoni, insegnante, dirigente dell’Istituto Studi Politici Giorgio Galli e ricercatrice storica che segue con interesse le vicende della frontiera adriatica ed ha raccontato la biografia di Erminia nel libro Una vita appesa a un filo. Il “Giorno del Ricordo” e la storia di Erminia (edito dall’Associazione Nazionale Venezia Giulia e Dalmazia, Trieste 2023).
Arrivata da Trieste, la Dionis rimane affascinata da una scolaresca silenziosa e attenta alle sue parole, onorata dalla presenza del Sindaco Graziano Frassini, dell’Assessore all’istruzione e cultura Milena Rollo Casavola, del comandante dei Carabinieri Alex Savoldi, del comandante della Polizia locale Fabio Masserini e di tutta la dirigenza scolastica.

Ringrazierà commossa per questa accoglienza qui ed in seguito a Cenate Sotto (BG), dicendo «È stato meglio qui che in Quirinale!» visibilmente commossa. Si tratta di una nuova tappa del percorso didattico che il Comitato provinciale di Bergamo dell’ANVGD ha avviato con l’istituzione scolastica e con le amministrazioni comunali di San Paolo d’Argon e Cenate Sotto, coinvolgendo anche il Comitato ANVGD di Milano, la Lega Nazionale ed il Comune di Trieste. I dirigenti dell’ANVGD Bergamo rivolgono un grazie particolare alla sempre fattiva collaborazione della dirigente scolastica professoressa Paola Maria Raimondi ed al cuore grande del professore Mario Pesenti.

L’esule istriana dimostra una grinta, una volontà ed una decisione in ogni sua esperienza vissuta, che si riflette anche oggi, incredibilmente in una persona, che giudicheresti dall’aspetto minuto, fragile. Una forza incredibile nell’affrontare da sola un viaggio a quattordici anni per salvarsi dall’infoibamento sicuro.
Partenza improvvisa per salvare la vita senza avere nelle mani niente, un viaggio nell’ignoto, pur di raggiungere la sua Patria, che non veniva più percepita in Istria già occupata dagli jugoslavi nel 1945. Estate, 24 agosto. La mamma incoraggiandola a partire, la consola rassicurandola che l’avrebbe raggiunta presto, cosa che avverrà cinque anni più tardi, la veste con biancheria intima in sovrappiù così come vestiario. Tutto indossato perché, se fosse fermata nel tragitto non fosse sospettata come fuggiasca. Si appoggia a Trieste, arrivando con piedi sanguinanti, a degli zii che non avendo posto la sistemeranno per dormire a terra. Anni da apolide, prima di riuscire ad avere documenti.

Il racconto prosegue, senza lamenti solo come testimonianza, raccomandando agli studenti che vede come futuri dirigenti, che la guerra non deve mai essere fatta. Augura loro una adolescenza e giovinezza felice come purtroppo non è potuto avvenire per molti profughi, impegnati nel ricostruire la vita, rimboccandosi le maniche e lavorando. Lavorando sodo per riavere una vita onesta e serena.
Per la sua grande umiltà non dice il successo avuto nella sua vita e i tanti riconoscimenti e viaggi nel mondo fatti con le sue sfilate, di eccelsa sartoria.
L’italianità è la cosa che le sta più a cuore e quando tutti gli studenti, i dirigenti e le autorità si spostano presso il Cimitero per lo scoprimento della stele, che il Comune, per “non dimenticare” ha posto come segno perenne, si commuove vedendo la stele coperta dalla Bandiera d’Italia.
Nessun italiano ha oggi un attaccamento alla bandiera e parla di italianità. Erminia, come tutti gli esuli, che si sono visti nel pericolo di non essere più italiani, hanno e mantengono una grande consapevolezza delle radici. La bandiera le sarà regalata ed Erminia promette che la vorrà come simbolo sulla sua bara.
Anche qui, con Erminia, gli esuli presenti hanno il batticuore, per la commozione di questa amministrazione comunale, che onora il loro vissuto, pensando soprattutto, ai propri genitori che negli anni passati non hanno mai avuto riconoscimenti.
Testimonia, infatti, ancora Erminia, che per sessanta anni non ha potuto parlare del passato. Era tabù! A quei tempi la mamma le diceva: «Prima di parlare conta fino a dieci. E poi taci!». Finalmente sono arrivati i giorni della consolazione e della liberazione di sentimenti trattenuti e nascosti che pesavano come macigni, grazie alla L. 92/2004 istitutiva del Giorno del Ricordo che ha facilitato gli inviti nelle scuole per dare una propria testimonianza di ciò che è stato un ribalton imprevisto.
A Cenate Sotto, Erminia esporrà altri particolari della sua vita anche sollecitata da domande degli studenti, sempre delle classi III, intervenuti all’incontro cui hanno preso parte pure il vicesindaco Stefano Conti, l’assessore Anita Ares ed il Sindaco dei ragazzi Cristiano Rossiello.

Si è più volte congratulata con gli insegnanti e la dirigenza per la preparazione, l’educazione, l’attenzione a lei rivolta dalle classi.
Come conclusione, altro regalo sentiamo suonare “Va pensiero” di Verdi, con le parole: …oh, mia Patria si bella e perduta… altra commozione per tutti gli esuli e un cesto di fiori davanti alla bellissima stele carsica posta dal Comune qualche anno fa.

Erminia è cugina acquisita di Norma Cossetto, ce l’ha nel cuore. Norma è simbolo di tutte le donne non “rispettate” così il Vicesindaco nel suo discorso, promette una panchina dedicata a Norma nel prossimo futuro.
Miett Grigillo
ANVGD Bergamo
E per l’Esecutivo dell’ANVGD Bergamo
Elena Depetroni
Edoardo Uratoriu
Claudio Varin





