In base ai risultati temporanei e non ancora definitivi (ma mancano pochi seggi) del Comitato elettorale nazionale resi pubblici alle ore 12 del 26 novembre, nella sesta legislatura del Sabor croato, secondo i risultati scrutinati in dieci distretti elettorali, l’Accadizeta (il partito al potere) dovrebbe ottenere 61 e i socialdemocratici 56 seggi. Al partito popolare croato (del Presidente Mesic) spetterebbero 7 seggi mentre alla coalizione HSS-HSL con i partner regionali PGS e ZDS otto seggi al Parlamento. La Dieta Democratica istriana dovrebbe disporre di 3 seggi e il Partito del Diritto uno. Finora sono stati elaborati i risultati del 95 % dei seggi. Il Partito democratico di sinistra ha vinto in 6 unità elettorali e l’Accadizeta di Sanader in 4.
Quest’anno l’affluenza alle urne in Croazia è stata del 63, 53 %, mentre quella della diaspora risulta sorprendentemente elevata e si guadagna ben 5 seggi che, in base alle previsioni non ufficiali, potrebbero andare tutti all’Accadizeta che finora ha ottenuto l’81,93% dei voti della diaspora mentre la lista indipendente di Jerko Ivanovic Lijanovic ha ottenuto il 10,09% dei voti scrutinati.
Per formare il Governo sono necessari 77 seggi, numero che non è stato raggiunto da nessuno partito o coalizione per cui si dovrà puntare sulle alleanze. I risultati temporanei sono i seguenti:
HDZ (Democratici di Destra) 61
SDP (Partito socialdemocratico croato) 56
HSS-HSLS (Partito croato dei Contadini- Partito socio-liberale croato) 8
HNS (Partito Popolare croato) 7
HDSSB (coalizione Democratica croata Slavonia e Baranija) 3
IDS-DDI (Dieta Democratica Istriana) 3
HSP (Partito croato del Diritto) 1
HSU (Partito croato dei Pensionati) 1
Alle minoranze in Croazia spettano 8 seggi: 3 per la minoranza serba e 1 per tutte le altre. Anche questa volta la nostra minoranza italiana sarà rappresentata da Furio Radin che ha avuto il consenso di 88,82 % degli elettori che hanno scelto di votare il candidato della Comunità che esclude il voto agli altri partiti.