È mancata Maria Pia Premuda Marson, studiosa del confine orientale

A Vittorio Veneto è spirata serenamente tra l’affetto dei suoi cari Maria Pia Premuda Marson domenica 17 luglio 2022. Farmacista e donna di grande cultura, era nata a Codogné, in provincia di Treviso, il giorno 8 maggio 1927. Il funerale avrà luogo a Vittorio Veneto  (TV), in Cattedrale, venerdì 22 luglio 2022, alle ore 15,30.

Era laureata in Farmacia all’Università di Perugia (2000) e in Conservazione dei Beni Culturali nell’ateneo di Udine, 2009. Autrice di varie pubblicazioni scientifiche e storiche, dal 2012 era socia dell’Accademia Ateneo di Treviso. Dal 2015 è stata relatrice a Conegliano, a Codogné e a Treviso in incontri sul tema dell’esodo giuliano dalmata e del Giorno del Ricordo per l’organizzazione di varie associazioni e enti locali. Coniugata con il farmacista Domenico Marson, Maria Pia è stata per anni il viso rassicurante dietro al bancone della farmacia di via Garibaldi, a Vittorio Veneto.

Maria Pia era socia dell’ANVGD di Udine dal 1998, in seguito ad una serie di incontri con l’ingegnere Silvio Cattalini, esule di Zara e indimenticato presidente del Comitato Provinciale di Udine dell’ANVGD dal 1972 al 2017. Iniziò ad affrontare la storia del confine orientale a partire da una vicenda di famiglia: nel 2013 pubblica con Cleup “Rievocazioni storiche di Vittorio Silvio e di Nicolò Premuda”, da cui svilupperà poi “L’assassinio di Vittorio Silvio Premuda tra le epurazioni finalizzate al tentativo di porre una parte del nostro stato sotto la sovranità della nascente confederazione jugoslava” (Cleup, Padova 2017). Si tratta di una vicenda in cui affiorano le mire espansioniste dell’esercito partigiano di Tito nei confronti del nord-est d’Italia, tanto che cellule dell’Ozna, l’efferata polizia segreta del futuro dittatore comunista, giunsero ad operare anche in Veneto. Un’ampia disamina di queste opere è stata effettuata dal professor Elio Varutti, dirigente del comitato provinciale di Udine dell’Associazione Nazionale Venezia Giulia e Dalmazia.

L’autrice ha riportato in qualche pagina finale di uno dei suoi libri la toccante vicenda dei suoi avi dell’Isola di Premuda, situata tra Lussino e Zara, oltre ad altri suoi antenati di Lussino (Istria, ora: Croazia) e di Perasto alle Bocche del Cattaro (Dalmazia, ora: Montenegro). Qualche parola è stata dedicata pure all’esodo giuliano dalmata, quando nel settembre 1943 la famiglia della sorella di suo padre Nicolò si trova ad ospitare a Roverbasso di Codognè (TV) certi lontani parenti Premuda di Fiume e di Pola con cinque bambini. “Allora non comprendevo la causa di questo avvenimento strano, perché a me adolescente, era stata nascosta la tragica realtà” (L’assassinio di Vittorio Silvio Premuda…, 2017, p. 74).

L’ultima sua ricerca storica. Giovanni Premuda, un antenato eroe del 1541

Di recente Maria Pia Premuda Marson si è occupata della spedizione del 1541 contro la città-stato di Algeri. L’operazione navale avvenne quando l’Imperatore Carlo V tentò di guidare una flotta contro la roccaforte dell’Impero ottomano ad Algeri.

Grazie alla collaborazione di Ettore Marson la redazione del blog è in grado di citare un esclusivo estratto dall’originale indagine d’archivio. Ecco le parole di Maria Pia Premuda Marson.

“Il resoconto della spedizione attuata da Carlo V in terra africana, nella costa antistante la città Stato di Algeri, a partire dal 20 ottobre 1541, venne trasmesso secondo una versione che fino ad oggi non è mai stata contestata. Tutto quello che viene raccontato dalla storiografia ormai consolidata non fa alcuna menzione di fatti di importanza eccezionale che pure si sono verificati.

Il documento a cui gli storici hanno asserito di aver fatto riferimento in merito alla vicenda, è consultabile presso l’archivio di Stato di Venezia ed è costituito dal dispaccio trasmesso dall’ambasciatore veneziano che, nonostante Venezia fosse neutrale,  partecipò alla spedizione al seguito di Carlo V. Ebbene, questo documento che qui si riporta, come ben si può vedere, in realtà risulta cifrato, quindi assolutamente non comprensibile, perché scritto in forma criptata, intelligibile esclusivamente dal Consiglio dei Dieci che era l’unico organismo che ne possedeva la chiave di lettura. Le informazioni che dal Consiglio dei Dieci vennero poi trasmesse al Senato sono contenute nella relazione stesa a seguito della riunione “in adit”, ossia “in aggiunta”, chiamata anche in zonta,  perché allargata anche ai responsabili politici della Repubblica.

Benché, come già si è detto, Venezia all’epoca fosse neutrale, inviò, ciò nondimeno, nella spedizione di Algeri, al seguito di Carlo V, un suo ambasciatore, Marino Giustinian. Questi, non appena possibile e precisamente il 10 novembre 1541, da Bougie (possedimento spagnolo nei pressi di Algeri), informò la Repubblica di Venezia mediante un dispaccio cifrato1 inviato non al Senato bensì direttamente al Consiglio dei Dieci, organo questo che di fatto costituiva i Servizi Segreti della Repubblica.

Dalla relazione trasmessa dal Consiglio dei Dieci al Senato, non si ricava però solo quanto è stato poi divulgato dalla storiografia ufficiale, bensì anche delle notizie derivanti direttamente dall’imperatore che fanno capire chiaramente come capi mercenari assai importanti, quali Agostin Spinola e Camillo Colonna, avessero sabotato la spedizione. Nel testo poi trasmesso al Senato, si legge infatti a questo riguardo: “…a sua notizia i due colonnelli che sono il sig. Camillo Colonna e Augustin Spinola si hanno comportato malissimo, no son degni di alcun governo et se ben sono accusati di aver menato gente non bona, la causa di ciò è che non hanno avuto se non una paga in quattro o cinque volte…”. 

Oltre a ciò non è mai stato reso noto un fatto ricavabile da un documento di Casa Premuda,  che da solo sarebbe stato sufficiente a smontare la narrazione ufficiale. Questo fatto riguarda la congiura ordita ai danni di Carlo V che venne sventata da Giovanni Premuda2 che era presente, non già per la Serenissima, dal momento che Venezia non interveniva militarmente, bensì per l’incarico ricevuto direttamente dall’Imperatore.

Dal documento di Casa  Premuda  si evince chiaro che oltre all’insubordinazione di importanti capi ci fu un tentativo per catturare proprio l’Imperatore.

Giovanni Premuda “uccise due (congiurati) mentre rivolgevano i loro ferri al petto di Carlo”. La congiura fallì grazie al pronto intervento di Giovanni Premuda e di altri quattro capitani rimasti fedeli all’Imperatore. Sul fatto, di gravità inaudita, fu calato un silenzio tombale, nel rispetto delle regole alla base della diplomazia, che impedivano ad uno stato neutrale, quale appunto era Venezia, di divulgare fatti di rilievo imputabili alle parti tra loro in conflitto”. (Algeri 1541, dopo 500 anni la verità viene a galla).

Note dell’Autrice al testo su Algeri 1541…

“1. Archivio di Stato di Venezia, Marino Giustinian, ambasciatore, 1541, 10 novembre, dalla galea in porto di Bugia di Barbaria, ai Capi del Consiglio di X.

2. Un avo di Giovanni Premuda, Bernardo Premuda, fu l’ultimo conte di Perasto che nel 1440 promosse la dedizione a Venezia dell’imprendibile base navale. Perasto rimase nei secoli successivi la gonfaloniera della Repubblica. Era a Perasto infatti, e non a Venezia, che si conservava il vessillo da guerra della nave ammiraglia della flotta veneziana”.

Cenni bibliografici e del web

– Maria Pia Premuda Marson, Bombyx mori, la dotta industria bacologica e l’importanza di un insetto nella vita dell’uomo, Padova, Cleup, 2011.

– Maria Pia Premuda Marson, Rievocazioni storiche di Vittorio Silvio Premuda e di Nicolò Premuda, documenti storia e tracce della famiglia, Padova, Cleup, 2013.

– Maria Pia Premuda Marson, L’assassinio di Vittorio Silvio Premuda tra le epurazioni finalizzate al tentativo di porre una parte del nostro stato sotto la sovranità della nascente confederazione jugoslava, Padova, Cleup, 2017.

– Maria Pia Premuda Marson, La memoria del patriota cristiano, ten. col. Vittorio Silvio Premuda comandante della Brigata Fratelli d’Italia, campeggia nella lotta per la liberazione della seconda guerra mondiale nei ricordi della popolazione più anziana dei paesi tra Piave e Livenza, Padova, Cleup, 2020.

– Maria Pia Premuda Marson, Algeri 1541, dopo 500 anni la verità viene a galla, testo in WORD, Collezione Marson, 2022.

– Elio Varutti, L’ombra dell’Ozna in omicidi partigiani in Veneto. Il caso Vittorio Silvio Premuda, 1944, on line dal 10 agosto 2020 su  eliovarutti.wordpress.com

Rielaborazione testi di Elio Varutti. Si ringrazia per la collaborazione: Ettore Marson. Attività di ricerca e di Networking a cura di Tulia Hannah Tiervo, Sebastiano Pio Zucchiatti e E. Varutti. Grazie a Donatella Modeo, ANVGD di Udine. Fotografie della collezione Marson e dall’archivio dell’Associazione Nazionale Venezia Giulia Dalmazia (ANVGD), Comitato Provinciale di Udine, che ha la sua sede in Via Aquileia 29, I piano c/o ACLI – 33100 Udine. – orario: da lunedì a venerdì  ore 9,30-12,30. Presidente dell’ANVGD di Udine è Bruna Zuccolin. Vice presidente: Bruno Bonetti. Segretaria: Barbara Rossi. Sito web:  https://anvgdud.it/

Fonte: ANVGD Udine – 20/07/2022

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