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Dipiazza a Lubiana: incidente chiuso (Il Piccolo 07 set)

La quiete dopo la tempesta. Almeno l’ufficialità dice questo: l’immagine all’uscita dalla sala giunta del Comune è stata ieri, poco dopo le 13, quella di un esecutivo in totale sintonia fra i suoi effettivi. Roberto Dipiazza supera dunque apparentemente senza traumi la prima riunione di giunta dopo la sua discussa trasferta a Lubiana, quella che lo aveva visto affiancare sul palco allestito per l’inaugurazione della Casa della cultura dedicata al teologo sloveno Primoz Trubar, vissuto per anni anche a Trieste, il sindaco di Lubiana Zoran Jankovic. Una presenza che non era passata di certo inosservata nel centrodestra locale, visto che Jankovic si ricandida sostenuto anche da una parte del centrosinistra locale puntando alla conferma da primo cittadino della capitale della Slovenia. Chi si attendeva polemiche o dure prese di posizione da parte di qualcuno fra gli assessori dell’esecutivo comunale nei confronti del sindaco di Trieste alla prima occasione utile di faccia a faccia, è però rimasto deluso.

Dipiazza ha scelto di affrontare la questione di petto, esplicitando subito la propria posizione ai colleghi e riassumendo i contenuti del discorso tenuto sul palco sistemato in pieno centro storico a Lubiana. Da lì, qualche battutina a parte, si è così passati rapidamente agli altri temi all’ordine del giorno dei lavori della giunta. Questione di una manciata di minuti. Poi tutto archiviato, messo alle spalle.

«Non abbiamo chiesto alcun chiarimento, non ce n’è stato bisogno», spiega il vicesindaco Paris Lippi, a caldo uno dei più perplessi dopo la missione slovena di Dipiazza. A testimonianza dell’assenza di frizioni fra i due anche i sorrisi all’esterno della sala giunta al termine della riunione di ieri, con il sindaco a dispensare commenti coloriti, con Lippi ad attenderlo poco più avanti prima di allontanarsi assieme a lui e agli assessori Massimo Greco e Paolo Rovis. «Lubiana? Il sindaco ha fornito alcune precisazioni», si sono limitati a confermare pure Giovanni Battista Ravidà e lo stesso Rovis. All’appuntamento, uniche assenze da registrare quelle di Enrico Sbriglia, titolare della delega alla Sicurezza e polizia locale, e Giorgio Rossi, assessore all’Educazione. Insomma il caso è rientrato, almeno in seno al Comune.

Nessun cenno nemmeno all’altra questione che nei giorni scorsi aveva messo in evidenza diverse vedute nel centrodestra e nella stessa giunta, cioè quella della delibera sui centri monomarca. L’argomento, in questo caso, non è stato nemmeno sfiorato. (m.u.)

 

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