L’Italia appoggia con forza l’ingresso della Serbia nell’Unione europea, e al vertice bilaterale in programma il 15 ottobre ad Ancona offrirà a Belgrado anche un supporto tecnico per affrontare alcuni dei capitoli negoziali. Lo ha detto il viceministro degli esteri, Marta Dassù, in visita oggi nella capitale serba.
Parlando con i giornalisti in una pausa dei colloqui, Dassù ha fatto riferimento alla consulenza che l’ex ministro degli esteri Franco Frattini ha accettato di offrire al vicepremier serbo Aleksandar Vucic sulla tematica europea, in modo particolare sui capitoli negoziali 23 e 24. Una consulenza, ha osservato, “gratuita e basata sulla stima personale di Vucic per l’ex commissario europeo. Naturalmente in questo Franco Frattini ha l’appoggio del governo italiano”, ha detto Dassù, che ha incontrato il premier serbo Ivica Dacic, il vicepremier Aleksandar Vucic e il ministro degli esteri Ivan Mrkic.
Uno dei temi in agenda al vertice intergovernativo di Ancona, ha precisato Dassù, è quello della Macroregione Adriatico-Ionica. Per questo alla vigilia del summit, il 14 ottobre, si riunirà ad Ancona il tavolo tecnico che l’Italia presiede con la Serbia su infrastrutture e trasporti, uno dei grandi capitoli di questa cooperazione regionale. Dei risultati di tale riunione tecnica verrà riferito al vertice.
“Stiamo mettendo a punto il piano d’azione che dovrà essere approvato dal Consiglio europeo nel dicembre 2014, a conclusione del semestre di presidenza italiana”. È importante, ha rilevato Dassù, che della Macroregione Adriatico-Ionica facciano parte Paesi che appartengono alla Ue e altri che sono invece fuori: “Ciò facilita una armonizzazione degli standard”.
Il viceministro degli Esteri ha indicato due ragioni che hanno reso di particolare interesse la sua visita odierna a Belgrado: l’accordo raggiunto a Bruxelles fra i premier Ivica Dacic e Hashim Thaci, che “ha consentito di risolvere alcuni problemi aperti prima delle elezioni locali del 3 novembre in Kosovo” (“progressi sono ancora necessari per completare l’attuazione dell’accordo di aprile, ma l’Italia è fiduciosa”), e l’approvazione da parte del governo serbo di un pacchetto di misure economiche, importanti anche per migliorare in prospettiva il clima economico generale.
Cosa questa che interessa all’Italia che ha 500 imprese italiane che operano in Serbia. Marta Dassù ha detto al tempo stesso di aver spiegato ai suoi interlocutori serbi “che l’Italia ha rafforzato la sua solidità politica interna, fattore importante in vista della presidenza di turno della Ue che il nostro Paese avrà nella seconda metà del 2014!”.
(fonte www.ansa.it 9 ottobre 2013)
Il viceministro degli Esteri italiano Marta Dassù con il ministro degli Esteri serbo Ivan Mrkic
(foto www.srbija.gov.rs)