L’appello che rivolgiamo a tutti voi e che avrete subito visualizzato con i colori della nostra bandiera nella pagina accanto, è stato deciso alla prima riunione di Giunta dopo le elezioni per il rinnovo delle cariche, svoltasi a Padova in un clima di sano confronto, a fine novembre.
Ed è direttamente riconducibile al primo punto dell’ordine del giorno, subito portato a conoscenza di tutti dal Sindaco Guido Brazzoduro. La famosa legge 72 del 2001 che ha permesso di portare a termine tanti progetti dell’associazionismo giuliano-dalmato, ha determinato anche un implicito disagio per lo sfasamento con cui vengono erogati i finanziamenti, tra anticipi e saldi, e di anno in anno.
Ormai da tre anni tutto procede a singhiozzo, la rendicontazione non determina l’immediata risposta con l’arrivo dei fondi necessari e già per altro decisi e spesi. Spesso, come per il cane che si morde la coda, si crea un circolo vizioso che non risolve le situazioni divenute sempre più difficili. I progetti sono stati realizzati con gli anticipi delle associazioni stesse, ed oramai l’asfissia è generale, si è dato fondo a tutte le risorse e se non dovesse soccorrere la buona volontà dei nostri associati, saremmo costretti a bloccare parte o tutta l’attività.
Da qui l’appello rivolto ai Fiumani con un messaggio di fondo molto esplicito: se vogliamo continuare ad esistere, deve esserci anche un ritorno al passato quando gli unici finanziamenti erano quelli che riusciva a produrre la nostra gente con i contributi volontari di sostegno al Libero Comune. Due le ragioni che ci spingono a muoverci in questo senso: il desiderio di continuare ad esistere, la libertà che ci viene dall’autofinanziamento.
Ecco perché la Giunta ha votato una proposta importante: l’introduzione della quota associativa. Decisione supportata, ancora una volta, da due riflessioni.
Ovvero, in questo modo il contributo di base al finanziamento dell’attività del Libero Comune sarà equamente distribuito, salvaguardando possibilmente le elargizioni libere e volontarie anche di altra entità e, secondo, si potrà procedere ad una verifica dello stato dell’anagraficadel Libero Comune che nel corso delle ultime elezioni ha rivelato l’esistenza di carenze ed inesattezze.
La quota associativa sarà di tre tipologie: socio ordinario (30 euro l’anno), famigliari (15 euro l’anno) e soci sostenitori (15 euro l’anno). Per tutti in omaggio i sei numeri de La Voce di Fiume, che gode, ancora, del contributo ministeriale, anche se con il denunciato ritardo.
Ma se il Libero Comune potesse contare su un patrimonio autonomo, anche anticipare le spese in situazioni di necessità estrema, renderebbe il tutto possibile, semplice e prevedibile.
Molti altri i punti toccati durante la riunione che verranno approfonditi prossimamente. Come le nostre visite a Fiume da estendere ai soci con un servizio di raccolta, trasporto e soggiorno o l’idea di organizzare un’altra edizione di Sempre Fiumani, il nostro incontro mondiale.
Su tutto ciò vi terremo debitamente informati, sia attraverso il giornale che tramite il sito internet che stiamo costruendo e che ospiterà anche la nostra Voce in formato Pdf. Ma questo sarà argomento del nostro prossimo numero di gennaiofebbraio che raccoglierà anche il dibattito delle prossime riunioni di Giunta.
Alla prima riunione erano presenti oltre al Sindaco Brazzoduro e al segretario Mario Stalzer: Laura Calci, Egone Ratzenberger, Maurizio Brizzi, Marino Micich, Claudia Rabar, Claudia Matcovich, Franco Papetti, Lucio Cattalini, Fulvio Mohoratz e, su invito del Sindaco, il direttore del giornale La Voce di Fiume.-
Il Libero Comune di Fiume in esilio si trova in una situazione drammatica per:
· Diminuzione degli Esuli di prima generazione
· Taglio dei finanziamenti statali
· Aumento dei costi di spedizione, gestione, amministrazione
Aiutateci a sopravvivere
· Per trasmettere la nostra storia
· Per continuare a sentirci parte della nostra Città
· Per il nostro senso di appartenenza
· Per dimostrare che ancora ci siamo e che i Fiumani sanno rimboccarsi le maniche e fare da soli
IBAN IT54J0103012191000000114803
(da “La Voce di Fiume” – dicembre 2015)