Dall’antica città marinara che diede i natali al violinista e compositore Giuseppe Tartini, perla straordinaria e preziosa, alla realtà tetra dei caseggiati di un centro di raccolta per profughi allestito nei pressi dell’emiliana Carpi. Qui, infatti, agli ebrei che dovevano essere inviati nei lager e ad altri prigionieri, si sostituirono, dopo la Seconda guerra mondiale, i giuliani e i dalmati che, lasciate le loro terre passate alla Jugoslavia di Tito, diedero vita al “Villaggio San Marco”.
L’insediamento di Fossoli, infatti, dal 1955 al 1970 accolse numerose famiglie giunte dalle sponde dell’Adriatico orientale. Una testimonianza di quei giorni è narrata nel libro I gatti di Pirano (Prefazione di Lorenzo Bertucelli, Presidente Fondazione ex Campo Fossoli, Aliberti editore, Reggio Emilia, 2011), di Anna Malavasi e Marino Piuca. Una storia di esuli istriani, ma rispetto alle altre finora lette viene proposta e rivissuta attraverso gli occhi di un bambino costretto a lasciare il proprio paese, gli amici, il mare, per arrivare a Fossoli, ex Polizei und Durch-gangslager (campo di polizia e di transito per oppositori politici ed ebrei).
Ma l’opera è al contempo anche un’antologia di piccoli brani letterari che affiancano, spiegano e ampliano i temi affrontati, le situazioni, i paesaggi, i sentimenti, offrendo uno spaccato di vita degli anni del dopoguerra. In quasi 300 pagine, frutto di numerose ricerche storiche sull’argomento, gli autori raccontano il percorso di alcuni tra i tanti che hanno vissuto l’esperienza dell’esodo, spesso divisi tra passato e presente, il distacco dalla terra natale, il difficile inserimento in diverse regioni d’Italia, alla ricerca di risposte razionali a tanti dubbi e domande.
I gatti di Pirano. Dal mare istriano al campo di Fossoli verrà presentato venerdì prossimo nella Sala delle Vedute di Casa Tartini a Pirano (ore 18). Interverranno, oltre agli autori, Kristjan Knez e Daniela Sorgo. Inoltre, al piantereno dell’edificio verrà allestita una mostra dei lavori sul tema dei gatti, realizzati durante i laboratori artistici di pittura e ceramica e dai gruppi creativi della Comunità degli Italiani “Giuseppe Tartini” (rimarrà aperta al pubblico fino a giovedì 11 ottobre 2012).
È un viaggio nella storia e nella letteratura, dunque, questo itinerario che viene proposto dalla piranese Società di studi storici e geografici e realizzato dalla CI “Giuseppe Tartini” nell’ambito del programma culturale della Comunità autogestita della nazionalità italiana di Pirano, con il contributo finanziario del Ministero dell’Istruzione, scuola, cultura e sport della Repubblica di Slovenia.
Anna Malavasi, nata a Carpi, si è laureata in Lettere classiche all’Università di Bologna. Tra gli anni Settanta e Novanta, dedicati all’insegnamento, ha scritto con gli allievi numerosi racconti storici, presenti in parte su internet (vedi Al tempo dei Bilongfri), dando vita a esperienze di scuola di scrittura ante litteram. Marino Piuca, nato a Pirano d’Istria, perito industriale, ha svolto la sua attività anche con mansioni direttive nel settore della meccanica. Si è dedicato per alcuni anni all’insegnamento. Ha scritto poesie pubblicate in mostre e periodici di Trieste.
(fonte “la Voce del Popolo” 3 ottobre 2012)