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Da Fiume a Zagabria in autostrada (Il Piccolo 21 ott)

FIUME A ben 38 anni dall’inizio dei lavori di costruzione, domani sarà finalmente inaugurata l’autostrada Fiume – Zagabria, lunga 146 chilometri e mezzo. Una storia infinita quella legata all’apprestamento della prima arteria autostradale in Croazia, con una lunga serie di battute d’arresto, riprese dei lavori, ritardi e opere di raddoppio delle corsie, telenovela durata quasi quattro decenni e che dpmani dovrebbe essere posta nel dimenticatoio. L’autostrada, d’importanza strategica per Fiume e il suo porto (ma anche per l’ industria turistica istroquarnerina), sarà dichiarata ufficialmente aperta nel corso di una cerimonia solenne, alla quale parteciperanno – tra gli altri – il Presidente della Repubblica, Stipe Mesic, e il premier Ivo Sanader. La notizia dell’inaugurazione è stata diramata dall’ azienda concessionaria, la società autostradale Fiume – Zagabria, la quale ha fatto sapere che si sono conclusi i collaudi tecnici del tratto dalla galleria Hrasten al raccordo di Vrata, come pure da Stara Susica in direzione di Vrbovsko.

Va detto che il segmento autostradale dall’area settentrionale del Gorski Kotar (area montana alle spalle di Fiume) a Zagabria era entrato in funzione già diversi anni fa, per un totale di circa 100 chilometri. Restava da completare il troncone dal Gorski Kotar a Fiume, poco più di 40 chilometri di superstrada, sovente teatro di gravi incidenti, spesso dalle tragiche conseguenze. I sinistri si verificavano soprattutto nella zona di congiunzione fra autostrada e superstrada, con i conducenti che – arrivando dalla capitale croata – venivano disorientati dai veicoli che venivano loro incontro.

Due anni fa hanno avuto così inizio i lavori di raddoppio delle corsie sulla Fiume – Vrbovsko, per una spesa di circa 300 milioni di euro, progetto che è stato portato a compimento entro i termini fissati. Restano ancora da collocare, ma si è ormai nella fase finale, circa due chilometri e mezzo di para-bora, barriere indispensabili onde permettere una sicura circolazione su tratti dove i refoli superano spesso i 100 chilometri orari, risultando molto pericolosi.

Andrea Marsanich

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