Roma, 16 set. (Apcom) – La Croazia si scaglia contro il premier sloveno Janez Jansa, che ieri ha detto che la disputa sui confini con Zagabria va risolta giuridicamente, sottolineando che nella questione vanno anche tenute in conto le perdite demografiche e territoriali che la Slovenia ha subito dopo la seconda guerra mondiale in seguito alla demarcazione dei confini tra la Jugoslavia e l'Italia. In una nota del ministero croato degli Esteri, si afferma che l'uscita è politicizzata ad uso e consumo della campagna elettorale delle elezioni politiche slovene di domenica prossima.
Per il dicastero di Zagabria, dalle parole di Jansa emerge una certa insoddisfazione per la demarcazione della frontiera jugoslava tra la Croazia e la Slovenia, che poi è diventata frontiera internazionale. "Per la Croazia è inaccettabile l'esternazione del premier sloveno, che de facto chiede un cambiamento del confine, legandolo ad avvenimenti del passato", si legge nella nota.
"La Croazia è pronta a risolvere le questioni aperte con la Slovenia nell'ambito di uno spirito di cooperazione e di un rapporto di buon vicinato", conclude la nota.
"Una parte importante del territorio sloveno, Trieste e Gorizia con 100mila nostri conterranei, è rimasta nel territorio di una nazione vicina dopo la seconda guerra mondiale", ha affermato ieri Jansa e aggiunto che "neanche un centimetro del territorio o del mare della Croazia non è stato toccato".
Il premier sloveno ha parlato in occasione della festa nazionale che ricorda la firma dell'accordo di Parigi, che nel 1947 ha stabilito la frontiera tra la Jugoslavia titina e l'allora territorio libero di Trieste.
Tra e Croazia e Slovenia il contenzioso territoriale riguarda soprattutto le acque del golfo di Pirano e il territorio della regione di Zumberak.