Se le lunghe code in autostrada o ai valichi di confine sono oramai diventati in Italia, complice anche la crisi economica, solo un ricordo del passato, lo stesso non si può dire di quanto è accaduto ieri ai confini tra Slovenia e Croazia nella regione istriana.
Le file sono iniziate già al mattino. L’area più intasata è stata quella relativa al confine sloveno-croato di Gruškovje nel Podravje sloveno a sud della città di Ptuj con le code che hanno toccato anche i 12 chilometri, ma file e lunghe attese sono state registrate anche ai valichi di Obrežje, Dragonia e Lelšane. Ma caos è stato registrato anche sulle autostrade soprattutto sulla Lubiana-Capodistria nel tratto di raccordo di Bertocchi verso il capoluogo del Litorale e sull’autostrada della Gorenjska all’altezza di Hrušica in direzione Karavanke che a causa dell’intenso traffico è stato anche chiuso per alcuni periodi in direzione Austria.
Sull’autostrada della Stiria, invece si sono raggiunte code fino a tre chilometri a causa di un incidente all’altezza dell’uscita di Vransko. Il traffico è stato incanalato per ore solo lungo la corsia di emergenza. Ingorghi si sono registrati infine anche sulla Capodistria-Šmarje-Dragonia e Belvedere-Isola-Capodistria in entrambi i sensi di marcia.
Il centro informativo autostradale della Slovenia ha cercato durante tutta la giornata di informare sulle condizioni del traffico in tempo reale cercando di instradare soprattutto le auto con targa slovena verso percorsi alternativi visto che i turisti stranieri viaggiano lungo la rete delle autostrade e raggiungono i valichi confinari principali.
Così per quanto riguarda l’Istria veniva suggerito agli automobilisti di utilizzare la direzione secondaria che da Crnickal porta verso Socerga mentre per quanto riguarda l’altra area di crisi, ossia il Podravje, è stato consigliato di immettersi nella direzione Slovenske Bistrice verso il valico sloveno-croato di Dobovec.
Da sottolineare inoltre che i tempi di attesa ai valichi sloveno-croati sarebbero stati ancora più lunghi del solito sei i poliziotti sloveni, che sono in stato di agitazione per il nulla di fatto nella vertenza con il governo, avessero deciso di svolgere, in segno di protesta, il minimo del minimo possibile del proprio lavoro. Un rischio che è stato rimandato a domani quando le parti si reincontreranno a tavolo delle trattative.
Ciliegina sulla torta ci si sono messi gli stessi automobilisti a complicare le cose e a complicarsi la vita. Come spiega un agente della polizia slovena in servizio al valico della Dragonia ci sono stati moltissimi viaggiatori che si sono presentati al valico privi di documenti utili per l’espatrio credendo che l’ingresso della Croazia nell’Ue li avesse resi inutili. Si consiglia una lezione sul Trattato di Schengen.
Mauro Manzin
www.ilpiccolo.it 22 luglio 2013