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Croazia nell’UE: benefici per Trieste? (Il Piccolo 13 ott)

La Camera di Commmercio di Trieste punta a un rapido ingresso della Croazia nel novero dei Paesi aderenti all’Unione europea, perché da questo evento «possono arrivare importanti novità per gli imprenditori locali». È questo il concetto espresso con maggior forza ieri, nel corso del convegno intitolato ”La Croazia verso l'Europa – via terra, via mare”, svoltosi nella Sala Maggiore della sede dell’ente camerale, che ne ha curato anche l’organizzazione, con la collaborazione del Consolato generale di Croazia a Trieste e con il Terminal di Fernetti.

Lo sviluppo economico e infrastrutturale della Croazia e la cooperazione con l'Italia sono stati al centro del dibattito, che ha visto la partecipazione di imprenditori e rappresentanti istituzionali dei due Paesi. «Seguiamo con interesse il percorso per l'ingresso della Croazia nell'Ue – ha evidenziato il presidente della Camera di commercio triestina, Antonio Paoletti – perché questo passo porterà diverse e auspicate semplificazioni per i nostri imprenditori, che da decenni hanno avviato e rafforzato collaborazioni con i loro colleghi croati. Sostegno ribadito in maniera fattiva – è stato ricordato da Paoletti – anche dal ministro degli Esteri italiano, Franco Frattini, durante la sua recente visita in Croazia». «Come Camera di Commercio abbiamo focalizzato l'attenzione su alcuni settori strategici per le nostre imprese – ha concluso Paoletti – come l'edilizia, le infrastrutture, i trasporti e la cosiddetta blue economy, cioè quel comparto marittimo nautico estremamente ampio, che ruota attorno a un bene fondamentale verso cui dovremmo prestare maggiore attenzione». In tema di blue economy, si è parlato dello sviluppo in atto lungo le coste croate, attraverso piani che puntano al potenziamento del comparto turistico coniugato alla sostenibilità ambientale. Particolare attenzione poi è stata dedicata al settore infrastrutturale e logistico, di cui sono stati citati i progetti di potenziamento della rete stradale e autostradale, che ha raggiunto quasi i 30mila chilometri, dell'aeroporto di Zagabria, del porto di Fiume e di quello di Ploce, della rete ferroviaria, in particolare la linea Fiume-Botovo, che collega la Croazia all’Ungheria, progetti destinati ad avere immediate e importanti ricadute non solo sulla Croazia, ma anche sui Paesi vicini.

«Gli imprenditori italiani credono nella Croazia. Lo dimostra il fatto che l'Italia è primo partner commerciale nelle importazioni e nelle esportazioni del nostro Paese – ha sottolineato Nevenka Grdinic, Console generale della Croazia a Trieste – e il sostegno italiano è ora particolarmente significativo, perché le trattative per l'ingresso nella Ue sono entrate nella fase finale». (u. s.)

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