ANVGD_cover-post-no-img

Croazia: immobiliare in crisi ma prezzi salgono (Il Piccolo 04 mar)

FIUME Se non è al collasso, poco ci manca. Qualora le prognosi più pessimistiche dovessero avverarsi, il crack potrebbe diventare una pesante realtà già dai prossimi mesi primaverili. Parliamo del mercato immobiliare in Croazia, che negli ultimi mesi ha subito un vero e proprio collasso: un crollo quantificato in gennaio e nella prime due decadi di febbraio con una contrazione della domanda del 70-80 per cento rispetto al corrispettivo periodo dell’anno scorso. Il dato non è una valutazione approssimativa e soggettiva dei tanti operatori che hanno le mani in pasta nel settore, ma è una stima dell’Associazione degli immobiliaristi presso la Sezione al Commercio della Camera nazionale di economia (HGK). Secondo la quale, se questo 2009 dovesse continuare sul binario di gennaio-febbraio, il tracollo sarebbe inevitabile e comporterebbe la scomparsa irreversibile di decine e decine di agenzie immobiliari che dalla fine degli anni Novanta in poi si sono moltiplicate come funghi dopo la pioggia, basando le proprie fortune soprattutto sulla vendita di case e terreni agli stranieri o ai loro prestanome. Con esse potrebbero venire aspirate nel baratro anche le imprese edili. Sulle agenzie, invece, già tra un mese dovrebbe abbattersi la scure delle nuove disposizioni di legge. Dal primo aprile tutte do= vranno operare in sedi «adeguate» e con personale qualificato, per il quale sarà necessario un esame di Stato. Altrimenti niente licenza dal ministero dell’ Economia. Le nuove disposizioni, se effettivamente applicate con rigore e coerenza, potrebbero ridurne il numero anche della metà. Come conseguenza diretta della crisi globale, ma anche per le inquietudini suscitate dai suoi possibili sviluppi e pure come risposta alla dilatazione abnorme e caotica del mercato immobiliare avutasi negli anni scorsi, ora si rischia di restare travolti dall’ondata di riflusso.

Per taluni analisti, l’attuale calo della domanda potrebbe essere solo l’inizio di una crisi che rischia di cancellare anche più della metà delle agenzie immobiliari e decine di piccole imprese di costruzioni. Quante siano in questo momento in Croazia le agenzie e, più in generale, coloro che si occupano di compravendita di immobili probabilmente nessuno lo sa con precisione. Nel settore regna tuttora un’anarchia di cui si alimenta un fitto sottobosco di speculazioni e intrallazzi, con truffe dai risvolti talora clamorosi. Si sa invece per certo – sono dati del portale web riservato al settore immobiliare e che fa capo a Domenico Devescovi – che in questo momento in tutto il Paese ma soprattutto lungo la fascia costiera solo in edifici di recente costruzione ci sono oltre 13 mila appartamenti in cerca di acquirente, ai quali sono da aggiungersi quelli in stabili più datati e le case monofamiliari in vendita tramite annunci sui giornali, specializzati e non. Qualche che sia il numero preciso di appartamenti e case disponibili, certo è che si tratta di un patrimonio cospicuo e che resta «immobilizzato».

Anche perché chi potrebbe permettersi l’acquisto e non ha il problema di una sistemazione urgente in questo momento preferisce attendere l’evolversi della crisi sperando in un cedimento dei prezzi. E proprio a proposito di prezzi, dal predetto portale web si apprende che il congelamento della domanda negli ultimi mesi ha influito solo in maniera quasi del tutto irrilevante. Calcolando una media su scala nazionale, rispetto al mese precedente in febbraio c’è stato un arretramento dei prezzi di appena lo 0,9 per cento. Ancora meno significativo il ribasso su base annua (0,7 pc). Per la sola fascia costiera, invece, le rilevazioni di febbraio hanno dato invece addirittura una crescita del 3 per cento (sempre su base annua). In questo momento per una casetta al mare o per un appartamento in una località costiera i costi del metro quadro vanno dai 2.100 euro in su, con un aumento dello 0,4 per cento rispetto a gennaio. Nell’arco dell’ultimo mese e mezzo una flessione (1,2 per cento) c’ è stata invece per le case monofamiliari a ridosso della costa, soprattutto quelle più datate e che necessitano di più o meno radicali interventi di restauro: i costi partono dai 1.500-1.600 euro in su. Sempre per metro quadro. Ancora molto gonfiati, e senza sintomi apprezzabili di cedimento, i prezzi del metro quadro di alloggio negli edifici più recenti o meglio conservati nei centri storici delle principali località costiere, dove non si scende al disotto dei 2.200 euro (ma nel caso di Spalato vanno aggiunti altri 300 euro). A proposito di prezzi, che continuano a «tenere» nonostante la prevalenza dell’offerta sulla domanda, emblematico può ritenersi il caso della regione di Sebenico, dove i passaggi di proprietà sono scesi di un buon 40 per cento rispetto all’anno scorso. In questo momento nei nuovi appartamenti in attesa di un compratore sarebbero «congelati» più di cento milioni di euro. Per il momento un cedimento dei prezzi lo si può notare unicamente nei piccoli centri abitati dell’entroterra sebenzano, dove una casetta la si può acquistare anche al costo di 1.200 euro/mq.

(f.r.)

0 Condivisioni

Scopri i nostri Podcast

Scopri le storie dei grandi campioni Giuliano Dalmati e le relazioni politico-culturali tra l’Italia e gli Stati rivieraschi dell’Adriatico attraverso i nostri podcast.