Parte il 22 ottobre da Trieste il nuovo spettacolo di Simone Cristicchi, il cantautore romano che si cimenterà in “Magazzino 18”, scritto con Jan Bernas, per la regia di Antonio Calenda. La performance tratta dell’esodo istriano in una forma completamente nuova per il teatro italiano.
Il debutto si terrà martedì 22 ottobre al Politeama Rossetti alle 20.30. Le altre serali sono per giovedì 24, venerdì 25 e sabato 26 ottobre. Le pomeridiane alle 16.00 sono in cartellone mercoledì 23 e domenica 27 ottobre.
In novembre lo spettacolo sarà il 14 a Cuneo (Portici di Fossano) e il 15 a Torino (Mulino di Piossacco).
A dicembre il 3 e 4 a Reggio Emilia (teatro Ariosto), il 5 a Bellinzona (Teatro Sociale) e a Roma alla Sala Umberto dal 17 al 22.
Per il 2014 già fissata la data al teatro Verdi di Gorizia: il 13 marzo.
Ecco la scheda preparata per gli spettacoli di Trieste.
MAGAZZINO 18
Di: Simone Cristicchi e Jan Bernas
Musiche: musiche e canzoni inedite Simone Cristicchi
Musiche di scena e arrangiamenti: Valter Sivilotti
Regia: Antonio Calenda
Produzione: Promo Music – Teatro Stabile del Friuli Venezia Giulia
Interpreti: Simone Cristicchi con la FVG Mitteleuropa Orchestra diretta da Valter Sivilotti
Repliche: 5
Al Porto Vecchio di Trieste c’è un “luogo della memoria” particolarmente toccante. Racconta di una pagina dolorosissima della storia d’Italia, di una vicenda complessa e mai abbastanza conosciuta del nostro Novecento. Ed è ancor più straziante perché affida questa “memoria” non a un imponente monumento o a una documentazione impressionante, ma a tante piccole, umili testimonianze che appartengono alla quotidianità.
Una sedia, accatastata assieme a molte altre, porta un nome, una sigla, un numero e la scritta “Servizio Esodo”. Simile la catalogazione per un armadio, e poi materassi, letti, stoviglie, fotografie, poveri giocattoli, altri oggetti, altri numeri, altri nomi… Oggetti comuni che accompagnano lo scorrere di tante vite: uno scorrere improvvisamente interrotto dalla Storia, dall’esodo.
Con il trattato di pace del 1947 l’Italia perdette vasti territori dell’Istria e della fascia costiera, e quasi 350 mila persone scelsero – davanti a una situazione intricata e irta di lacerazioni – di lasciare le loro terre natali destinate ad essere jugoslave e proseguire la loro esistenza in Italia. Non è facile riuscire davvero a immaginare quale fosse il loro stato d’animo, con quale sofferenza intere famiglie impacchettarono tutte le loro poche cose e si lasciarono alle spalle le loro città, le case, le radici. Davanti a loro difficoltà, povertà, insicurezza, e spesso sospetto.
Simone Cristicchi è rimasto colpito da questa scarsamente frequentata pagina della nostra storia ed ha deciso di ripercorrerla in un testo che prende il titolo proprio da quel luogo nel Porto Vecchio di Trieste, dove gli esuli – senza casa e spesso prossimi ad affrontare lunghi periodi in campo profughi o estenuanti viaggi verso lontane mete nel mondo – lasciavano le loro proprietà, in attesa di poterne in futuro rientrare in possesso: il Magazzino 18.
Coadiuvato nella scrittura da Jan Bernas e diretto dalla mano esperta di Antonio Calenda, Cristicchi partirà proprio da quegli oggetti privati, ancora conservati al Porto di Trieste, per riportare alla luce ogni vita che vi si nasconde: la narrerà schiettamente e passerà dall’una all’altra cambiando registri vocali, costumi, atmosfere musicali, in una koinée di linguaggi che trasfigura il reportage storico in una forma nuova, che forse si può definire “Musical-Civile”.
E sarà evocata anche la difficile situazione degli italiani “rimasti” in quelle terre, o quella gravosa dell’operaio monfalconese che decide di andare in Jugoslavia, o del prigioniero del lager comunista di Goli Otok…
Lo spettacolo sarà punteggiato da canzoni e musiche inedite di Simone Cristicchi, eseguite dal vivo.