«L’affare disastroso in cui mi precipitai dipese certamente dalla mancanza di sensibilità mia, credevo cioè che continuasse la guerra mentre sapevo ch’era scoppiata la pace». È il paradossale lamento di Zeno, che in “Un contratto”, che è uno dei frammenti del progettato, incompiuto “quarto romanzo” di Svevo, prosegue da vegliardo il resoconto delle sue avventure dopo la conclusione della sua Coscienza.
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