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Corriere della Sera – 200407 – Lettere a Severgnini

Caro Severgnini,
ho visto la puntata di Porta a Porta dedicata al tragico fatto avvenuto in Turchia l’altro giorno, ma non voglio entrare nel campo minato del discorso del conflitto di civiltà, che necessita di ben altro spazio  “to be negotiated”. Durante la discussione tra gli ospiti presenti è saltato fuori anche l’argomento sulle recenti guerre balcaniche e gli orrori connessi, e l’On. Rizzo, uno degli ospiti, ha menzionato il regime di Tito in termini da: “si stava meglio quando si stava peggio”. Il che ha causato l’immediata reazione di uno degli altri ospiti, l’On. Bottiglione, che comprensibilmente ha tuonato contro il suo collega dei comunisti italiani, ricordandogli che quel regime si era macchiato di innumerevoli crimini tra cui l’infoibamento di migliaia di italiani con la complicita’ di comunisti nostrani, invitandolo quindi a tacere sull’argomento in nome di un essenziale senso del pudore.
Lungi dal mostrar pudore l’On. Rizzo ha rinfacciato all’On. Bottiglione la responsabilità politica della sua DC per avere taciuto su quei fatti. Senza entrare nella polemica sulla responsabilita’ del governo e dello stato italiani, vi prego di riflettere sull’assurdità di un’affermazione che vuole descrivere l’inerme e impotente testimone di un delitto più colpevole del criminale che lo ha commesso o dei  suoi complici. Questa diatriba mi ha ricordato il recente quasi incidente diplomatico tra l’italia e la Croazia causato dal discorso del presidente Napolitano in occasione del Giorno della memoria dedicato alla tragedia degli eccidi delle foibe. Il Presidente Napolitano ha di fatto riconosciuto questi fatti (bene “but a little too little and too late”) e ha ricordato che “il paese” ha sbagliato ad aver voluto ignorare e dimenticare per motivi ideologici o convenienze politiche.
Il Presidente croato Mesic non ha potuto non rispondere per ragioni di opportunità politiche domestiche, ma le sue posizioni erano abbastanza indifendibili e se n’è uscito con un KO tecnico anche nell’arena delle relazioni politiche con la UE.E gli ex comunisti italiani, discendenti politici di coloro che erano stati complici di quegli orribili crimini perpetrati nel 1943 e poi nuovamente nel 1945, sono apparsi come difensori dell’italianità. Fini ed i suoi si saranno mangiati il fegato.

Sebastiano Raffa

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