Convegno con l’ANVGD Udine ad Abbazia per ricordare Giovanni Palatucci

21.08.2025 – A ottant’anni dalla tragica scomparsa di Giovanni Palatucci, ultimo questore italiano di Fiume e martire della barbarie nazista, la sua figura torna al centro di una giornata di riflessione e approfondimento, sabato 23 agosto, nella suggestiva cornice di Villa Antonio, sede della Comunità degli Italiani di Abbazia. L’evento è promosso dall’ERAPLE FVG (Ente regionale ACLI per i problemi dei lavoratori emigrati) e dal Comitato provinciale di Udine dell’Associazione Nazionale Venezia Giulia e Dalmazia, con la collaborazione dell’Associazione Clape APS di Monfalcone, della Comunità degli Italiani di Fiume, dell’Associazione Fiumani Italiani nel Mondo e del Circolo di cultura istro-veneta “Istria”. L’iniziativa gode del patrocinio dell’Unione Italiana e del sostegno della Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia.

I lavori prenderanno il via alle 9.30 con i saluti istituzionali. Dalle 10 in poi, si susseguiranno interventi che offriranno letture storiche, sociologiche e morali della Fiume del Novecento, nonché della straordinaria opera di salvataggio condotta da Palatucci.

Aprirà il ciclo degli approfondimenti Bruno Bonetti, studioso udinese, con “Elementi di riflessione sulla città di Fiume tra il 1937 e il 1945”. Seguirà, alle 10.25, Rina Brumini, ricercatrice e docente fiumana, con un’analisi sugli “Effetti a Fiume dell’emanazione delle leggi razziali fasciste”. Alle 10.50, il sociologo Elio Varutti tratteggerà “La biografia sofferta di Giovanni Palatucci”.

Dopo una breve pausa caffè, alle 11.30, interverrà in collegamento da Roma Donatella Schürzel, voce autorevole del panorama accademico, con una relazione su “Opporsi al Reich a Fiume: Giovanni Palatucci”. Alle 11.55, Damir Grubiša, già ambasciatore croato in Italia e cattedratico di storia, proporrà una riflessione dal titolo “Dilemma etico su Giovanni Palatucci”. Alle 12.20, Franco Papetti, presidente dell’Associazione Fiumani Italiani nel Mondo, guiderà il pubblico in un “Viaggio nei luoghi di Palatucci”. Chiuderà la rassegna degli interventi, alle 12.40, lo scrittore e giornalista Franco Fornasaro, con il ritratto intitolato “Il credente Giovanni Palatucci”. A moderare i lavori sarà Rosanna Turcinovich Giuricin, giornalista, scrittrice e direttore de La Voce di Fiume.

Tra i relatori ci saranno anche i dirigenti e ricercatori dell’ANVGD friulana Bruno Bonetti ed Elio Varutti. Poiché ci sono dei posti a disposizione nel pullman che è stato organizzato da ERAPLE (associazione di cui è Vicepresidente la Presidente dell’ANVGD Udine Bruna Zuccolin), chi desidera partecipare dovrà pagare esclusivamente il pranzo per un importo pari a € 40,00. Il ritrovo e la partenza sono fissati per sabato 23 agosto alle ore 6 di mattina di fronte al Palazzo della Regione in Via Sabbadini a Udine. Il rientro è previsto con partenza alle ore 18.00 da Abbazia. Nel pomeriggio sarà possibile visitare la cittadina di Abbazia in libertà. Le richieste saranno accolte in ordine di conferma scritta all’indirizzo email anvgd.udine@gmail.com o telefonando al numero di cell. +39 349 2605848 entro giovedì 21 agosto.

A Fiume, il ricordo di Giovanni Palatucci è rimasto vivo nel tempo. In questa città di confine, ponte tra culture e lingue diverse, il giovane questore trovò lo spazio e le condizioni per attuare una forma di resistenza silenziosa ma concreta al nazionalsocialismo. Con generosità e intelligenza, contribuì al salvataggio di migliaia di perseguitati, in particolare ebrei, fornendo loro documenti falsi e vie di fuga verso la salvezza. Tre fattori resero possibile il suo operato, un contesto favorevole, dove la stretta connessione tra Palatucci, la città e la comunità ebraica gli consentì di agire con efficacia; la memoria viva degli esuli fiumani, che ne hanno custodito la figura come simbolo di coraggio e dignità e una fede profonda, che lo sostenne fino alla fine.

Nato ad Avellino, Palatucci aveva già seguito l’esempio dello zio vescovo, impegnato a Campagna nell’accoglienza degli ebrei. Nel capoluogo quarnerino intensificò il suo impegno, fino all’arresto da parte delle SS. Deportato a Dachau, morì nella baracca 25, a soli 36 anni. Questa giornata di studi si inserisce nel percorso di commemorazioni per l’ottantesimo anniversario della sua scomparsa, avvenuta pochi giorni prima della fine del Secondo conflitto mondiale. Una tappa significativa per ricordare chi ha saputo essere luce nel buio della storia. 

Fonte: La Voce del Popolo – 20.08.2025
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