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Confini: lite Croazia-Slovenia da oggi a Bruxelles (Il Piccolo 19 dic)

LUBIANA Sta provocando una serie di reazioni la decisione della Slovenia di bloccare il processo di entrata della Croazia nell'Unione europea. Oggi, il veto annunciato mercoledì dal premier sloveno Borut Pahor al termine dell'incontro con i presidenti di tutti i partiti parlamentari sarà anche ufficializzato: a Bruxelles, nel corso della Conferenza di adesione della Croazia all'Ue, Lubiana esprimerà le sue riserve su ben 11 capitoli del negoziato tra Zagabria e l'Unione. In quattro casi, si tratta di riserve di natura generale, mentre per sette capitoli – ed è qui il vero problema – Lubiana ritiene che la documentazione presentata dalla Croazia contenga elementi che possono pregiudicare la soluzione del contenzioso sul confine tra i due Paesi, problema aperto fin dall'indipendenza delle due ex repubbliche jugoslave. Per Zagabria, il veto sloveno è un semplice ricatto, visto che Lubiana non si accontenta di neutralizzare in qualche modo i documenti contestati, ma pretende addirittura che la Croazia rinunci fin d'ora a usarli in un eventuale successivo arbitraggio internazionale. Sulla vicenda si è pronunciato ieri il presidente sloveno Danilo Türk. La decisione del governo sloveno, a suo giudizio, era «indispensabile per tutelare gli interessi nazionali».

Secondo Türk, è giunto il momento per una riflessione, per poi ricominciare da capo a discutere delle questioni aperti tra i due Paesi. Il presidente sloveno ha espresso inoltre la speranza che il blocco del negoziato non farà peggiorare le relazioni tra Lubiana e Zagabria. Che i rapporti peggioreranno è convinto invece il presidente croato Stjepan Mesic. A questo punto, ha dichiarato Mesic, Lubiana non è piu' un problema per Zagabria ma per Bruxelles. Il premier Ivo Sanader ha ribadito di sperare che la Slovenia cambierà idea. A tutti i Paesi dell'Ue sarà inviata una lettera nella quale si dirà chiaramente che la Croazia non ha nessuna intenzione di pregiudicare la definizione dei confini con la Slovenia nell'ambito dei negoziati con Bruxelles. Per Zagabria, così Sanader, è comunque inaccettabile che Lubiana le imponga quali documenti usare e quali no nel ricorso alla giustizia internazionale per risolvere il contenzioso: «La Croazia non farà simili richieste alla Slovenia, nè è disposta ad accettarle».

Sanader, che ha incontrato i presidenti di tutti i partiti parlamentari, si è detto comunque convinto che il problema sarà superato e che i negoziati con Bruxelles (articolati in 35 capitoli) saranno conlcusi entro la fine del 2009. La Commissione europea ha espresso intanto rammarico per la decisione della Slovenia. Come sottolineato ieri da Kristina Nagy, portavoce del Commissario all'allargamento Olli Rehn, nel caso della Croazia vi sono numerosi capitoli negoziali tecnicamente pronti, che ora non potranno venir nè aperti nè chiusi. Zagabria, ricordiamo, sperava di chiuderne 5 e aprirne altri 10, dovrà invece accontentarsi di aprirne uno e chiuderne 3. Il contenzioso sul confine, ha ribadito ancora la Nagy la posizione della Commissione europea, è «una questione bilaterale che non dovrebbe trovare spazio sul tavolo dei negoziati di adesione all'Ue«.

Lubiana ha comunicato e argomentato ieri la sua decisione anche in sede di Coreper, il consiglio degli ambasciatori permanenti dei Paesi UE a Bruxelles.

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